Luna piena = Notturna
Notturna = Raduno
Raduno = Spanati
Spanati = Ignoranza
Ignoranza = Ciclisti
Ciclisti = Salita
Salita = V A L C A V A
Non fa una grinza…
Il 28 sarà notte di Luna piena dipinta di rosso, evento particolare che capita raramente quando in concomitanza dell’Eclissi, i raggi del Sole vengono filtrati dalla nostra atmosfera lasciando passare i soli ultravioletti, colorando così la nostra amica di un intenso color amaranto. Anche se il fatto è previsto nelle prime ore del giorno, prima dell’alba, non vedo perché non usarla come scusa per lanciare l’ormai classico appuntamento di fine Estate, l’ascesa al Passo di Valcava in notturna, una pietra miliare delle pedalate sotto le stelle.
Co-organizzatore dell’evento sarà Angelo, titolare della logistica e responsabile unico della parte culinaria. Io, dal canto mio, cercherò invece di coinvolgere più persone possibili col fine di far conoscere, e condividere con loro, questa splendida esperienza che racchiude in se l’essenza primordiale della bicicletta, la Libertà.
Il mood è ormai consolidato, ci si troverà nei pressi di Cisano, si partirà tutti insieme verso Caprino per poi raggiungere il vero inizio della salita, il bivio che da San Gottardo porta prima a Torre de Busi e poi in vetta, a quei 1340 metri s.l.m. che tutti odiano, tutti ambiscono, ma che tutti un giorno o l’altro vorranno conquistare…. Beh, noi diamo la possibilità di conquistarli di notte! Vuoi mettere?
Una volta raggiunto il GPM, e fissato indelebilmente la conquista con uno scatto, saremo ospiti nel Ristorante da Fausto per un ristoro degno degli eroi, con calici di nettare divino e pietanze di ogni genere.
Sazi ed appagati si ridiscenderà a valle per chiudere la nottata con un abbraccio fraterno e la promessa di ritrovarci ancora per le strade buie della nostra bella Italia.
Come detto prima, l’appuntamento con la Valcava by night è ormai una Classica. Appena si sparge la voce, i primi ad aderire sono gli stessi che parteciparono alle precedenti edizioni organizzate sempre da Angelo in Team con Mr. Valcava Carlo Gironi. Anche i miei compari di notturne non sono da meno, in primis Gianni e Alessandro, testimonial della RonCava e della Solstizio d’Inverno, Mauro Pezz e Michele (Cicloidi), presenti alla notturna del Cornizzolo, ed infine il camoscio di #Brianzalandia Riccardo, in forse sino all’ultimo perché poco convinto della sua condizione (mi darà oltre 25 minuti di distacco nel solo tratto di salita… se questo significa non avere la gamba?!)
La vera sorpresa però arriva da chi sarà dei nostri per la prima volta, ragazzi, ma soprattutto ragazze, che hanno scelto la scalata ad una delle salite più velenose della Lombardia come iniziazione all’oscurità.
Altri, pur essendo fortemente attratti dal “lato oscuro del pedale”, sono però intimoriti da quei 2.500 metri di muri posti alle porte del Paese, per loro, ma anche per chi abita ad Est del culmine, ci sarà un raduno gemello al “Gabbione” di Almenno, da dove si partirà per scalare prima il Roncola e poi il tratto che dalla Valle Imagna porta al GPM, percorso identico a quello seguito durante il Solstizio d’Estate del Giugno scorso. Se i miei calcoli sono giusti, entrambi i gruppi raggiungeranno la cima nello stesso momento, rendendo questa edizione del Valcava by night ancora più suggestiva ed intrigante che mai.
20:30 di quest’ultimo lunedì di settembre sarà l’ora x, l‘inizio dell’apoteosi.
In compagnia di Mauro, decido di farmela tutta in bici, questa edizione lo merita proprio. Ci troviamo a Carate per le 18:30 ed insieme raggiungiamo Cisano. Per evitare il traffico dei pendolari, mi accompagna su strade secondarie a me sconosciute, non stiamo parlando di zone poco battute, anzi, ma è incredibile come basti cambiare di una curva sui soliti percorsi macinati centinaia di volte che tutto cambia, la prospettiva, i paesaggi, ma anche la voglia di pedalarci sopra, in parte mi ricorda le stesse sensazioni percepite nelle prime uscite in Gravel, bastava un campo o una ciclabile e mi sembrava di essere chissà dove…
Si chiacchiera durante il tragitto, e quando ci accorgiamo di essere in anticipo mostruoso, rallentiamo ulteriormente per ingannare il tempo e per non rimanere troppo tempo fermi all’aria aperta che, anche se il tempo è dalla nostra, ti invita comunque a rimanere ben coperto.
Raggiunta la Stazione di Cisano, non passa troppo tempo e ci raggiunge Gianni, anch’egli arrivato in bici da casa. Un caffè due battute e piano piano il piazzale si riempie di lucine, rifrangenti, e biciclette… dai che non siamo pochi.
Un prezioso aiuto arriva da Luca che ha deciso di essere della partita seguendoci in auto ed offrendo il servizio di Bag-Drop molto apprezzato per poter avere un cambio indispensabile per affrontare la discesa coperti ed al caldo. Identico sostegno da Angelo, che si sposterà ad Almenno per supportare i fratelli del “versante Est”.
Un paio di minuti ancora per aspettare gli ultimi ritardatari, ma poi a venti minuti alle 9 si attaccano le scarpette al pedale e si parte! Inizia le BloodyMoon on Valcava 2015.
Il gruppo che affronterà il versante duro è composto da 25 elementi, mentre dal Gabbione ne sono partiti 12. Bene così, le premesse erano di una partecipazione oceanica, ma questo avrebbe creato non poche preoccupazioni e prodotto notevoli intoppi alla viabilità ordinaria.
I primi chilometri sono ad andatura “goliardica”, si scherza si ride, anche la Luna si affaccia sempre più spesso sopra i nostri caschi, dissolvendo definitivamente le paure di una serata bagnata con rientro sotto un’antipatica pioggia autunnale.
Al bivio di San Gottardo per Torre mi ritrovo in fondo al gruppo in compagnia dei due Randonneur Alessandro e Gianni, saremo noi a chiudere la truppa, invitiamo addirittura l’amico Luca a superarci ed a raggiungere i ragazzi più avanti, noi siamo i “vecchi”, non abbiamo bisogno di ammiraglie… beh, magari una spintarella più avanti non ci avrebbe fatto male…
Saliamo con tutta calma, di fiato ne abbiamo anche per ciarlare…. Sino al cartello ovviamente…. poi silenzio, muti e rassegnati arriviamo alla curva e cominciamo il nostro Delirio… che Dio ce la mandi buona.
Non è la prima e non sarà l’ultima, ma questi ultimi 3 chilometri di salita non saranno mai miei amici! micro zig-zag, rilanci impercettibili della bicicletta aiutano anche di un’idea a spingere avanti le ruote su queste maledette rampe.
Via il primo tratto, percorriamo sul bordo più esterno il primo tornante per ritardare il più possibile l’inizio della seconda erta. Di nuovo in punta di sella, di nuovo a fissare la piega, e senza tante paturnie ci si tuffa nella seconda parete. Questa, fortuna nostra, è leggermente più dolce rispetto ai primi 200 metri, riusciamo anche a buttare l’occhio oltre per vedere la distanza dal prossimo tornante, la distanza della prossima oasi di rifiato. Alessandro allunga di qualche metro, io e Gianni rimaniamo affiancati, come una sfida one-to-one, o forse come antidoto alla tentazione del piede a terra. Si soffre, sono sincero, ma raggiunto l’ultimo maledetto drittone che punta le prime case del Paese, mi si alza magicamente la soglia del dolore e cancella ogni sensazione negativa lasciando spazio alla consapevolezza che anche questa volta ci siamo meritati i nostri 5 secondi di Gloria.
Ultimi metri e, con il dovuto rispetto, raggiungiamo il GPM della Valcava.
Troviamo alcuni dei nostri compagni intenti a cambiarsi ed a scattare foto per immortalare l’impresa. Dal versante bergamasco intravedo altri ciclisti arrivare, i miei calcoli per far coincidere i due arrivi sono stati perfetti, penso… altri hanno già raggiunto il Ristorante, è pur sempre il 28 Settembre e la temperatura non supera i 10 gradi, è fortemente consigliabile cambiarsi gli indumenti umidi e mettere qualcosa di più pesante.
Scendiamo tutti al ristoro, il gran banchetto ci aspetta. Torte, tè caldo, vin-brûlé, salumi, focacce, pasta al pomodoro, bibite di ogni genere sono a disposizione degli Audaci della Luna Rossa, il giusto premio per chi ha abbandonato, anche per poche ore, la via della ragione.
Per prima cosa osservo i volti di tutti. La stragrande maggioranza sorride, molti sorseggiano vin-brûlé analizzando l’impresa appena fatta, alcuni sono in trans, capita a molti dopo aver domato la “Bestia”. Gli amici di sempre sono già al secondo piatto di pasta, con a fianco una gran fetta di torta fatta per l’occasione da Nonna Agnese aiutata da Mamma Donata. Chi ha più voglia di uscire al freddo e discendere a valle in bicicletta?!?!
Dal canto mio, la prima cosa che faccio è cambiarmi, sono fradicio e inizio a sentire troppo freddo per i miei gusti. Intimo, maglia lunga e antivento dovrebbero risolvere il problema, poi in discesa, infilando un bel paio di guanti invernali, sarò totalmente protetto dal freddo.
Tre bicchieri di Tè nemmeno li sento, passo alla pasta, faccio il bis, poi mi tuffo sulla torta di mele, la mia preferita, strepitosa! Una seconda fetta non guasta…
I ragazzi, tutti nessuno escluso, sono ripagati e rilassati dall’ottima accoglienza che ancora una volta Angelo con la sua famiglia ha saputo donarci. Prima di lasciare il ristoro, viene consegnato ad ogni partecipante un Diploma/Brevetto che certifica, ma vuole essere solo un simpatico ricordo, l’ascesa nella Notte di Luna Rossa al Passo Valcava. Ci si copre, si ringrazia Agnese e Donata senza dimenticare Angelo e ci si butta giù per la discesa.
E’ il momento più delicato della serata, basta una distrazione o calcolare male gli spazi di frenata, che ti ritrovi lungo dentro alla boscaglia. Dall’alto della mia esperienza, posso dirlo, affronto le curve ed i tornanti con ampio margine, durante la salita mi ero fissato nella mente i punti dove l’asfalto era più sporco e dove avrei incontrato tratti più sconnessi. Scendo in compagnia di Gianni Riccardo ed Alessandro, gli altri hanno già lasciato il gruppo, oppure si sono trattenuti qualche minuto in più in compagnia di Angelo. Pezz e Michele preferiscono scendere dal versante bergamasco, forse per non rifare lo stesso tratto dell’andata.
Non si soffre particolarmente il freddo, la scelta degli indumenti è stata ottima, nemmeno un brivido, soprattutto grazie ai guanti invernali. La dinamo Son con faro Supernova sono strepitosi, è incredibile la quantità di luce che questi tre piccoli Led proiettano sull’asfalto, se poi aggiungiamo che anche i tre compari di discesa sono altrettanto muniti, sembra di viaggiare in pieno giorno.
Al Bivio con la statale Lecco/Bergamo ci raggruppiamo e di buon passo recuperiamo prima Caprino poi Cisano. Qui Alessandro ci saluta, mentre noi tre continuiamo in bici verso casa. Dopo Brivio tocca a Riccardo, Barzanese Doc, ha voluto esserci perché sapeva che ci tenevo, grazie Camoscio!
Rimaniamo in due. Qualche pensiero me lo crea Mauro, arrivato con me da Carate e d’accordo che saremmo rientrati insieme. Aver ritardato il nostro rientro, esserci dilungati con gli altri ospiti, lo hanno forse convinto a decidere di tornare in solitaria per rubare più minuti possibili alla veglia, per essere così riposato e pronto agli impegni dell’imminente giornata di lavoro.
Ad Imbersago potrebbe starci un cafferino, ma vista l’ora ed il fatto che sia lunedì, non troviamo nulla di aperto. Pit-stop al lavatoio in piazza per riempire la borraccia e per togliersi gli indumenti più pesanti… a proposito, la borraccia è rimasta sul tavolo… mi toccherà tornare a prenderla, in bici chiaramente…
Dopo Merate pedaliamo su drittoni infiniti sino ai piedi delle Torri Bianche di Vimercate dove, se non ci fosse stato Gianni non l’avrei mai trovata, seguiamo una ciclabile che ci porta oltre i grossi svincoli della Tangenziale. Raggiunto il Viale delle Industrie di Monza ci salutiamo, Gianni direzione Sud, io verso la Villa Reale in direzione Ovest. Alla prossima Socio! Mandami un messaggio appena arrivi a casa, Buonanotte!
Rimango solo, traffico pressoché assente, ancora una decina di minuti e posso dire di aver chiuso una gran bella serata in sella alla mia bicicletta.
Raggiungo Cusano un quarto d’ora prima delle due, mi fermo e controllo i messaggi sul cellulare. Come promesso Riccardo, Alberto e Gianni mi confermano il loro rientro a casa. Trovo anche un messaggio di Angelo che oltre a ringraziarmi per la serata, mi comunica che una delle ragazze presenti al raduno ha avuto un piccolo incidente scendendo dal Passo sul versante della Val Imagna. Una foratura dell’anteriore in curva l’ha fatta cadere in malo modo battendo bruscamente a terra. Chiamata l’ambulanza è stata trasportata al Pronto Soccorso di San Pietro per ulteriori accertamenti, escludendo sia rotture che traumi. Una nota negativa in una serata perfetta. Mentre scrivo questo resoconto, mi hanno confermato che Paola sta bene ed è tornata a casa, ed è già carica per una nuova avventura sotto le Stelle!
Più volte ho messo in evidenza che viaggiare in bicicletta di notte ha tantissimi pro e qualche contro, per me è una droga ormai, ma una foratura può accadere in qualsiasi momento, non per forza di notte. Nel mio piccolo cerco di prevedere ogni contrattempo eliminando il problema alla fonte, questo accade per tutto quello che posso gestire in prima persona, se il problema arriva da un chiodo, una scheggia sulla strada, o ancora peggio, da un automobilista distratto, beh, quello io lo chiamo Destino, non posso fare molto ne se sono le 4 del mattino, ne se sono le 2 del pomeriggio… Con tutta onestà mi sono sempre detto che se durante una delle mie notturne mi fosse capitato qualcosa, o avessi rischiato più del dovuto, avrei immediatamente sospeso le uscite, cercando altre soluzioni per far convivere la mia passione con i miei amori a casa. Se sono ancora in giro, vorrà dire che sono un ragazzo moolto fortunato!
Ritornando alla cronaca, chiudo la serata con 122k e quasi 2000 mds, senza dolori alle gambe ma con due occhi arrossati per non aver, ancora una volta, indossato gli occhiali.
Grazie a tutti, grazie per aver seguito l’idea stramba di uno sconosciuto, grazie a chi mi ha aiutato a realizzarla. Alla prossima Luna… anche se sarà di un altro colore.
Photo: © Cicloidi – ©La Popolare Ciclistica
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