Il mio personalissimo trittico “Gravel” prevedeva in successione la “RandoRiver” di Nerviano, la “El Santo Gravel” di Bassano e come ultima la “To.Pa” di Tolcinasco. Bilancio finale sancisce due su tre, la trasferta a Bassano del Grappa è stata sostituita da una più comoda e sicura notturna per le strade della “Randonneè Il Lombardia”, affrontare la trasferta, partecipare alla gara, e rientrare in auto tutto da solo, considerando come si finisce una 140k su sterrato, mi avrebbe esposto a rischi troppo alti soprattutto durante il rientro in autostrada, un colpo di sonno era dietro l’angolo…. Meglio evitare, sarà per la prossima, senza rimpianti.
Chiusa la River in compagnia di Stefano, ottimo segugio di fontanelle, ho atteso la To.Pa inserendo un paio di uscite su strada, “il Lombardia” all’Alba, un Ghisallo da Bellagio e la Valcava by night, ormai una “Classica” delle notturne che frequento.
Sono dunque pronto per (il penultimo) appuntamento ufficiale della stagione, questa Gravel dal nome un po’ strano ma che vuole solamente far incontrare amici sconosciuti, non vuole la competizione, ma aggregazione, non avrà una classifica e non verranno distribuiti premi, nessun arriverà secondo perché tutti saranno primi. Antonio & Co hanno le idee chiare, sono fuggiti dal quel Mondo fatto di ranking, velocità medie, metri di dislivello ingurgitati, per ritrovare la vera essenza della bicicletta, la sensazione di libertà. Non a caso il gruppo si chiama Teambike24h, senza limiti ne pregiudizi, a qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi giorno della settimana…. la bici sempre! Bello, mi piace!
Dunque To.Pa, ovvero Tolcinasco-Pavia e ritorno, con una puntatina al ponte di barche di Bereguardo, giusto per aggiungere libidine e chilometri al percorso.
Per una questione di sicurezza bisognerà essere minimo in coppia o più, questo per avere sempre un compagno su cui contare in caso di necessità, trattandosi di tracciati che attraversano zone poco frequentate, il rischio di rimanere bloccati senza poter chiedere aiuto è più forte rispetto ad un evento su asfalto, a me piace chiamarla la regola dell’Angelo Custode. Io sarò accompagnato da Francesco, compagno di vecchia data di Roubaix ’08 e Rando100 ‘09, ed Ercole, Patron di Cyclopride e boost energetico di positività del mondo delle due ruote, purtroppo non saranno della compagnia ne Franco, bloccato da un antipatico mal di schiena, ne Giovanni, il mio maestro Jedi delle Gravel, assente giustificato per il compleanno del figlio.
Raggiungo la partenza utilizzando la metropolitana, comoda e veloce senza sottrarre così l’auto alla famiglia. Appuntamento con i due soci sul piazzale della stazione di Rogoredo, da lì una decina di chilometri e saremo nel parco dei laghi di Tolcinasco, partenza della To.Pa.
Un quarto d’ora alle Otto esco dalla Metro e aspetto gli amici. Pochi minuti arriva Ercole che sfoggia una gran bella camicia in flanella a quadri e pantaloni con fondello in pelle di daino, per lui Gravel significa anche questo. Francesco arriva subito dopo a cavallo di qualcosa che il Mondo non conosce ancora, un test-lab che Bianchi vuole sviluppare per proporre un prodotto che sia degno del nome che porterà, una bici da off-road con soluzioni viste in passato ma migliorate, mixate dagli ultimi trend che il mercato propone, freni a disco, pieghe divaricate, ma soprattutto gruppo con corona singola sulla guarnitura, un best-mix che lascia intuire che anche i grossi nomi stanno investendo sempre più risorse in questo tipo di avventure “trasversali”.
Saluti, abbracci, recuperiamo la strada per raggiungere i Laghetti, luogo della partenza. Ad attenderci troviamo il Teambike24h al completo, con Antonio in prima fila. Il prato già brulica di altri ciclisti, tutti rilassati a chiacchierare o seduti ai tavolini sorseggiando caffè.
Briefing qualche minuto prima delle nove e poi si parte. Il nostro “Team” è ora più numeroso, con gradita sorpresa incontro Daniele, uno dei lettori delle mie “boiate” su questo diario di viaggio, e Roberta, una ragazza che si è presentata al via sola, entrambi pedaleranno con noi, più si è e più sarà forte questa esperienza per i sentieri della bassa Lombardia.
I primi chilometri vengono affrontati in gruppo ad andatura più che tranquilla, ancora una volta gli Alfieri del Teambike24h vogliono eliminare le ultime sacche di resistenza agonistica che qualcuno di noi ancora conserva nelle tasche. Superiamo in gruppo un paio di passaggi delicati ma poi ci tuffiamo nella vera To.Pa edizione 2015.
Io rimango a vista dei miei compagni Ercole Roberta e Daniele, Francesco è qualche metro avanti ma credo abbia fatto gruppo con i più performanti della comitiva, tra cui Mauro, compare all’ultima mia Valcava. E’ giusto che vada, il suo passo non lo avrei retto e Lui comunque doveva effettuare un Test che fosse credibile, altrimenti cosa ha portato il prototipo a fare?! ci vediamo o sentiamo poi, che la Forza sia con te!
Appena dentro il Parco della Vernavola siamo fermi causa foratura, tocca all’anteriore di Daniele, scusa per rifiatare un attimo e scattare un paio di foto. Mancano pochi chilometri a Pavia dove agganceremo il Ticino ed inizieremo il secondo dei quattro tratti di questa Gravel. Sino ad ora l’opinione sul tracciato è più che positiva, nulla di troppo tecnico, ideale per biciclette come le nostre, bene così.
Cambio di camera e ripartiamo agganciandoci all’argine del Grande Fiume, qualche metro prima del Ponte Coperto di Pavia. Si viaggia bene, il ritmo non è impossibile ed il tracciato lascia spazio alla vista, a questo punto oserei dire che questa To.Pa è forse la più “paesaggistica” di quelle a cui ho preso parte.
Lasciata la Città delle Cento Torri, seguiamo la traccia attraverso strade bianche e tratti in asfalto che ci portano in successione a Massaua, Torre d’Isola, Vigna del Pero e su sino al punto di svolta del percorso, il ponte di barche di Bereguardo. Siamo a metà, un caffè è Sacrosanto!
Al baretto sul fianco del ponte incontriamo altri ciclisti della Gravel, in particolare un ragazzo che si è presentato al via con una delle prime MTB in puro acciaio ed ai piedi un paio di sneakers (scarpe del tennis), il tutto per festeggiare con gli amici i suoi primi Quarant’anni… una sfida goliardica ma fino ad un certo punto, visto che comunque 100 e passa chilometri in sterrato sono sempre una bella faticata…. contento lui… che la Forza sia anche con Te!
Daniele traffica ancora con la sua anteriore, non ha proprio voglia di rimanere gonfia, io ed Ercole ci beviamo un buon caffè, mentre Roberta si scola tutta in un fiato mezzo di acqua frizzante, alcolizzata….
Pochi minuti e siamo di nuovo i sella, un bel drittone di qualche chilometro ci invita a spingere qualcosa in più facendo così “cantare” le nostre gomme quel gran bel motivo che solo il tassello sul ghiaione riesce a riprodurre… bella sensazione di potenza!
Questo terzo tratto è forse il più bello, meno bitume e molta più strada bianca, nessun attraversamento di paesi, segmenti immersi in spenditi pioppeti, qualche guado, perché no, e single-track non troppo impegnativo ne per la bici, ne per le braccia, davvero Top!a
Il Ticino si affianca più avanti, accompagnandoci sino alle porte di Pavia dove la traccia Gps ci invita a pedalare sin dentro il Ponte Coperto, offrendoci così uno dei passaggi più suggestivi del giro.
Ripresa la sponda nord, il percorso ricalca a grandi linee lo stesso segmento percorso all’andata. Alle porte del Parco della Vernavola Daniele si ritrova ancora la ruota a terra, ci invita a proseguire, non sono d’accordo, di solito non abbandono soci per strada, insieme si parte, insieme si arriva, ma la sua insistenza, l’impellenza di altri impegni, mi convince a proseguire non prima di lasciargli una camera d’aria, una pompa e il nostro numero di cellulare per qualsiasi necessità.
Ripartiamo in tre, senza a darlo a vedere, apprezzo sempre più la preparazione di Roberta, non ha mai mollato un metro, anche se il passo non è mai stato da Cuore in gola, la sua ruota è rimasta costantemente a fianco delle nostre, anche lo spirito è quello giusto, tenacia e carattere fuori dal comune, soprattutto quando si parla di bicicletta.
Ormai giunti alla fine, pedaliamo sugli ultimi chilometri in totale relax, ancora un paio di sterrati, carraie più che altro, e saremo di nuovo ai laghetti di Tolcinasco, alla fine di questa splendida prima edizione della To.Pa Gravel.
All’arrivo ritroviamo tutto il TeamBike24h, il Chiosco a pieno regime per sfornare panini con salamelle da offrire con birra ai partecipanti della Gravel. Tutti sorridono e si salutano, segno che questa edizione ha avuto successo.
Un panino, una gran fetta di torta, scambio due chiacchiere con Tony, Ercole e gli altri ragazzi del Team ingannando così il tempo in attesa che anche l’amico Daniele conquisti l’arrivo. Un messaggio ci dice che è a pochi chilometri dalla fine, quindi tutto ok e pronti a festeggiare il “Bucarolo” di giornata!
Arrivati anche gli ultimi partecipanti, saluto con immenso piacere i miei compagni di squadra ed i ragazzi dell’organizzazione, promettendogli che se ci fosse una versione “Winter”, io sarei tra i primi a partire.
Ringrazio Roberta, saluto Daniele ed insieme ad Ercole recupero la fermata della Metro di Rogoredo.
Sul tragitto in metropolitana ho il tempo di ripensare alla giornata appena trascorsa, i luoghi, il percorso, soprattutto le persone conosciute… non sono certo che tutto questo rimarrà tale dopo l’arrivo delle grandi masse, ma finché si potrà, perché non goderne… viva la Gravel!
Alla prossima Edizione
Bella cosa! Non ti nego che il titolo della rando, da te ripetuto più volte nel testo un po’ capziosamente – o sarà la mia “cattiva” fede?! – mi ha fatto allungare le labbra verso le orecchie.
Ilarità a parte – non prendiamoci troppo sul serio – proprio bello tutto. Mi sa proprio che sto movimento gravel è bello genuino…
😉
Felice di averti conosciuto e che ti sia divertito! Abbiamo già in mente dell’altro!
Complimenti, bravi bel giro! Peccato che sia un po’ fuori mano per me. L’1 novembre MiAMi by Scavezzon ?
Ciao Cri, MiAmi è invece fuori mano per me! 😉 discorso simile alla Santo Gravel, tutto in giornata diventa pesante, stare fuori è complicato… un giorno si riuscirà a pedalare insieme, non temere, se solo Franz o Fabio lanciassero qualcosa di Spaziale dalle loro parti…
Beh, in un certo senso prima Fabio e poi più recentemente io, qualcosa di un po’ spaziale o folle, è stato lanciato…