Decisione dell’ultimo minuto, seguire la traccia della 100dB disputata lo scorso weekend, 100 chilometri in MTB SingleSpeed, idea brillante partorita dalla mente geniale di Paolo Zorloni. Il mio intento é estrarre tratti compatibili al progetto Gravel #Brianzalandia, devo ridisegnare alcuni passaggi per evitare Statali e traffico dei mezzi pesanti. I segmenti imputati sono tra Baggero (in prossimità del Ristorante Il Corazziere) e Costa Masnaga, e da Costa sino a Rovagnate. Ci sarebbe anche il pezzo sul fianco del Villoresi tra Monza e Carugate, ma questo l’avrei dovuto risolvere da solo, senza traccia alternativa in aiuto.
La mia compagna sarà la Cube Race, l’ultima volta che la usai fu nella sfortunata edizione della RandoRiver ’14. Perchè? Primo per apprezzare la scorrevolezza della gomma di larga sezione su sterrato, secondo perchè più vicina allo stereotipo “Divide”, carica di ogni tipo di bikepacking che sono riuscito a recuperare nella mia cantina, illudendomi di partire per conquistare i confini del Mondo … d’altronde l’apparire è tutto al giorno d’oggi… no?!
Per completare la farsa ci monto pure delle protesi, non solo per esagerare l’effetto “survival”, ma per avere un’alternativa per mani e polsi, non abituati alla posizione “piatta” delle pieghe da Mountanbike.
Analizzando la traccia di Paolo (patron della 100dB), vedo che la prima parte ricalca esattamente i sentieri già visti nelle mie perlustrazioni, l’idea quindi è raggiungere Fornaci e da qui agganciarmi al suo “solco”. È proprio in questo punto che la 100dB devia verso Ovest in direzione Montorfano per poi ripiegare su Alserio Pusiano ed infine Annone; forse inutile alla mia Gravel, ma con i grossi problemi sul tratto Villoresi nei pressi di Monza, questa alternativa potrebbe tornarmi utile.
Come da tradizione quando uso ruote tassellate, aggancio l’alzaia del Villoresi percorrendo le ciclabili e tratti di sterrato che collegano Cusano a Muggiò. Alle porte di Monza lascio il Villoresi per infilarmi nel Parco dove ritrovo il Lambro. I colori sono fantastici, la temperatura non è troppo rigida ed il cielo è privo di nuvole, cosa vuoi di più?!
Uscito dalla Porta di San Giorgio, sul tratto Lesmo-Briosco, noto con piacere che tutti i cantieri incontrati la primavera scorsa durante la Mud Murder sono terminati, questo mi convince ancor di più a battezzare questi primi 30 chilometri come segmento “indispensabile” per il progetto Gravel. Come da programma, a Fornaci attivo la traccia di Paolo che, purtroppo, è stata registrata per essere seguita nel senso apposto a quello che vorrei io, con il risultato di essere inutile ai miei fini. Peccato! Peccato davvero, mi sarebbe piaciuto esplorare tratti nuovi. Veloce briefing con me stesso, cambio e decido, a malincuore, di seguire parte del giro fatto lo scorso Febbraio inserendo variati tra Costa Masnaga e Sirtori, dove possibile.
Qualcosa trovo, anche se poco, ma alla fine sono costretto a buttarmi sulla statale Como-Bergamo per recuperare Rovagnate. Da qui per il Parco di Montevecchia, non prima però di una meritata sosta. Zuppa al farro, birrettina, e via di nuovo sui pedali, se voglio agganciarmi all’Adda è il caso di non perdere troppo tempo, ho ancora tanta strada da fare…
Il tratto all’interno del Parco di Montevecchia è forse l’ultimo del giro di oggi degno di nota, come sempre, ogni volta che passo da queste parti, i colori delle stagioni esplodono in tutta la loro potenza, rendendo questa enclave speciale, soprattutto se paragonati al grigiore del traffico delle zone vicine. Il fondo compatto e l’assenza di fango sono una goduria rispetto il calvario vissuto l’inverno scorso, è un peccato che sia così breve, almeno lo sembra visti i tempi di percorrenza di quest’uscita rispetto a Febbraio.
Una volta raggiunto Merone mi spingo sino al Ponte di Paderno per scendere poi sulla pista dell’Adda che mi porterà verso sud, verso il canale Villoresi.
Mentre pedalo sull’ormai “familiare” ciclabile, mi concentro su come migliorare la traccia per l’ultimo tratto, l’idea di pedalare sulla statale tra Carugate Melzo Monza è velenosa, renderebbe l’intero giro un fallimento, sia se affrontato per ultimo, sia se percorso nel verso opposto, come nella prima edizione della Gravel#Brianzalandia del Novembre scorso… devo risolverla, anche se sarà dura, molto dura…
Tra una Centrale elettrica e l’altra mi raggiunge un Biker, nemmeno mi accorgo della sua presenza, forse perché assorto nei miei pensieri. Rimaniamo insieme e pedalando affiancati abbiamo anche il tempo di scambiare due parole. Scopro con piacere che conosce Luca, supporter ed aiuto indispensabile del bag-drop alla BloodyMoon… quanto è piccolo in Mondo!
Facciamo squadra sino a Trezzo dove mi conduce sulla strada più diretta per raggiungere il Canale Villoresi risparmiando così una decina di chilometri che, a questo punto del giro, sono preziosissimi per le mie gambe. Prima di salutarci una breve sosta per un caffè ed una fetta di torta, devo assolutamente mangiare qualcosa, mi sento svuotato di ogni energia.
Con i soli pensieri a farmi compagnia riprendo a pedalare sul fianco del canale. Sino alle porte di Carugate, questo segmento che costeggia il Villoresi è deprimente, nulla degno di nota, si intervallano tratti di ciclabile a single-track sull’alzaia, campi arati a strade periferiche dal manto approssimativo, se poi dopo tutto questo ci aggiungiamo il delirio delle arterie tra Carugate e Monza, è fottutamente Sacrosanto che questo settore lasci il passo a soluzioni diverse, migliori, “safe”.
Senza più un grammo di ottimismo, decido cinicamente di superare in centro città nel più breve tempo possibile senza dar troppo retta al “bel vedere”. Uscito finalmente da Monza, gli ultimi chilometri sono pedalati attraverso il Parco del Grugnotorto sino alle porte di Cusano.
126 chilometri in 6 ore pedalate, 8 con le soste, una mazzata direi…
Bene la prima parte del percorso, bene la Cube versione “Devide”, bene il tratto a fianco del torrente Curone, ok la ciclabile sull’Adda, pessimo il Villoresi versate “Est”. Per quanto mi riguarda, invece, penso di essere pronto per la “Muretti Madness”!… o no?
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