19 Febbraio ’15 – Mud Murder

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Tracciare una Gravel in Brianza non è così semplice.

Dopo la bellissima esperienza vissuta con Giovanni nel Novembre scorso durante la ricognizione per una prima bozza del tracciato che aveva come scopo solcare i fiumi/canali presenti nella mia zona, la ricerca di un’alternativa, o meglio, il recupero di altri segmenti da inserire poi nel progetto Gravel in #Brianzalandia, mi ha spinto a scovare sentieri e strade bianche anche nella parte più occidentale della Brianza e nel cuore della Valle del Curone.
Una prima idea me l’ero già fatta con Franco un paio di domeniche fa quando, con la scusa di battezzare la sua nuova bici da Gravel, abbiamo percorso in parte la traccia che costeggia il Lambro arrivando a Triuggio, dove abbiamo sostato per un caffè e da dove siamo rientrati verso casa.

Con queste premesse, e con uno studio al computer delle varie mappe e tracce lasciate dai vari Bikers nei vari forum, ho disegnato un nuovo giro che ha appunto lo scopo di essere complementare al percorso fatto con Giovanni.
Ne Franco ne Giovanni presenti, sarò solo, quindi abbondiamo di camere d’aria e cautela, anche se in linea d’aria mi troverò sempre vicino a strade asfaltate e paesi, è imperativo evitare il più possibile di rimanere bloccati senza poter chiedere aiuto, soprattutto se ci si trova su sentieri poco battuti dalla popolazione.

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Alle 7:15 accendo il Garmin e parto. Il primo tratto è ormai un classico, campi, ciclabili e Villoresi da Muggiò. Arrivato a Monza entro nel Parco e come fatto con Franco, seguo il sentiero accanto al Lambro sino alla Porta di San Giorgio. Il cielo è sereno, i colori sono sempre più primaverili ma la temperatura, almeno per questo inizio mattina, è forse di un paio di gradi sotto il mio ideale. A Canonica devio per Macherio sapendo che la ciclabile è interrotta per una frana, recuperando il sentiero appena prima di arrivare a Ponte di Triuggio. Da qui inizia il tratto per me inedito, infatti da subito ci metto qualche minuto per recuperare la retta via, anche se aiutato dalla traccia Gps fatico a trovare il collegamento per le Grotte di Re Aldino. Le prime avvisaglie di un fango che per tutta la giornata non mi darà tregua, e la più classica delle forature, mi danno il benvenuto nella valle del Lambro.

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Poco male, si cambia il budello e di riparte, dai che oggi mi diverto!

Subito dopo le Grotte mi trovo i primi lavori di rifacimento dell’argine, mi infilo nel cantiere, ancora deserto, scavalco qualche detrito, e senza troppa fatica riesco ad uscirne per riprendere a pedalare.
Per ora il percorso è più che adatto come segmento di una Gravel, niente salita, fondo facile, e totale assenza di tratti tecnici che possano mettere in difficoltà una ciclocross.

Tra tratti in asfalto ma molti di più in sterrato, dalle Grotte raggiungo prima Agliate e poi Briosco. Qui per forza di cose si sale per una mulattiera, abbastanza impegnativa, ma che bisogna affrontare se si vuole raggiungere la statale che porta a Peregallo per rituffarsi di nuovo nella ciclabile del Lambro. Fornaci, Tremolada, Gaggio sino a raggiungere il Ristorante “Il Corazziere” nel comune di Baggero.

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Questo primo traguardo sancisce anche la fine del tratto “A” della Gravel di oggi. Se escludiamo alcune deviazioni dovute ai lavori in corso, se ottimizziamo il tracciato eliminando tratti di sterrato “inutili” a favore di vie asfaltate più dirette, posso tranquillamente dire che questi primi 50 km posso tranquillamente entrare nel progetto finale.

A questo punto però, termina l’aiuto del Gps e si passa alla buona vecchia cartina con segnati i miei appunti in pennarello. Questo secondo segmento ha l’obbiettivo di raccordare il “Corazziere” a Sirtori, senza che questo sia però puro trasferimento. Con questo spirito ho scovato sentieri dalle cartine scaricate da internet, ma non conoscendo affatto la zona, il rischio potrebbe essere quello di infilarsi in sottoboschi affascinati se calpestati alla ricerca di funghi o castagne, ma assolutamente snervanti se pedalati su una Ciclocross, vedremo…
Così poi è accaduto, più di una volta sono costretto a scendere dalla bici e trascinarmi fuori dal settore perché impossibilitato a proseguire, vuoi per un fondo troppo sconnesso, vuoi per pendenze impossibili da affrontare in sella.

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Un po’ sconsolato raggiungo Sirtori e qui mi fermo per un veloce ristoro al Bar del paese, siamo a 60 chilometri già pedalati, e camminati, mi sembra sacrosanta una pausa!

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Da Sirtori, senza troppa difficoltà, dovrei arrivare a Perego, dove mi butterò all’interno del Parco di Montevecchia e Curone.

Panino, acqua, caffè e si risale in bici. Appena fuori Sirtori, a Ceregallo per l’esattezza, mi infilo nel bosco con l’intenzione di raggiungere l’abitato di Bagaggera, nel cuore di Montevecchia, senza essere costretto a salire in cima al Lissolo. Bastano pochi metri per maledire la brillante idea… La traccia a terra è pressoché assente, i troppi tronchi caduti mi bloccano l’avanzata, è più il tempo che striscio a terra trascinando la bici che quello che ci pedalo sopra…. Speriamo finisca presto.

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Alla vista dell’asfalto tiro un sospiro di sollievo, meno male…. Via subito direzione Crescenzaga-Cereda.

Anche qui mi trovo qualche strappetto di troppo, ma visto che sono su asfalto, almeno pedalo…

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Tra brevi tratti in sentiero e le piacevoli strade nel Parco di Montevecchia, arrivo a Bagaggera dove mi aspetta un lungo tratto in off-road che finirà sul fianco sud-est del Parco, vicino alla frazione di Quattro Strade.

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Man mano che avanzo aumentano sempre più le difficoltà, dalla partenza ho affrontato piacevoli sentieri, poi cantieri, boscaglie fitte ed inospitali, ma ora sono davanti al più temibile degli ostacoli, il fango…

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Da subito, appena lascio la strada da Bagaggera, devo ruzzare nei solchi lasciati dai trattori che prima di me hanno percorso questo segmento che porta giù sino alle rive del Torrente Curone. Tra ponti di fortuna, guadi non troppo profondi, riesco con gran fatica ad avanzare senza mai dover mettere piede a terra. La bici si appesantisce, le ruote sono frenate dalla quantità impressionante di fango che si incastra tra gomma e telaio, ma tutto sommato guadagno terreno sino a raggiungere così il ciglio della provinciale che delimita questo secondo tratto della Gravel.

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Inizio ad essere un po’ stanco, siamo a 72k dalla partenza, e le soste per prendere fiato sono sempre più frequenti. Dai che manca l’ultimo pezzo poi avrò finito…

Il settore che mi attende è stato recuperato da una traccia lasciata da un bikers su un forum per MTB, non ho idea della difficoltà, ne tantomeno se ci saranno strappi o muri da affrontare… che serve saperlo prima, sono qui per penare, peniamo!

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Escludendo veri e propri muri, escludendo segmenti scavati dagli artigli dei trattori, escludendo anche tratti su campi agricoli dove era facilissimo sprofondare con le ruote, la cosa che mi ha letteralmente ammazzato è stato il fango. Tanto, ovunque, e soprattutto del tipo peggiore, argilloso e pesante che trasforma la tua bici in un macinio! Da Valaperta a Camparada l’apoteosi del Calvario, 5 chilometri impossibili, anche per una mountain-bike, figuriamoci per una ciclocross…

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Devastato ma soddisfatto, ho atteso qualche minuto per recuperare gli ultimi grammi di energia per pedalare sino a Cusano. Ultimi chilometri in totale relax, attraversamento del Parco di Monza, poi Villoresi e casa, con totale di 106 chilometri di cui solo un 20% in asfalto, 1300 mds scarsi (poco Gravel frendly) e calorie bruciate a vagonate!! Meglio che metta qualcosa sotto i denti appena arrivo a casa….

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La missione di oggi era scovare tracce per arricchire il mio bagaglio di percorsi per poter poi disegnare la più bella Gravel che un territorio come la Brianza possa offrire. Ci sono ancora alcuni passaggi che richiedono un’ulteriore analisi, ma tutto sommato, con quello che ho immagazzinato in queste uscite, azzardare un percorso definitivo da regalare agli amanti del Ciclocross da lunga distanza è realizzabile.

Nel frattempo concentriamoci sul prossimo impegno in Gravel, la LodiLeccoLodi del prossimo 11 Aprile, il giorno prima della grande Classica ParigiRoubaix… non a caso…

Mentre per la strada, domenica sereno o brutto tempo?

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6 risposte a 19 Febbraio ’15 – Mud Murder

  1. daniele ha detto:

    Ciao,
    mi hanno chiesto un tuo indirizzo e mail per poterti contattare. Sono dei ragazzi di Milano interessati ai tuoi percorsi. Puoi lasciarmelo a danieleradaelli@yahoo.it
    Grazie
    daniele

  2. Paolo Baroni ha detto:

    Ciao, piacere Paolo,
    sto cercando di esplorare la brianza via “gravel”. Gentilmente mi gireresti i tracciati di questo e “gravel in #brianzalandia”?

    • maxbigandrews ha detto:

      Ciao Paolo, tutte le mie tracce le trovi su Strava nick: MaxBigandrews.
      credo che basta cercarmi e agganciarti come follower, poi ti potrai prendere tutte le tracce delle mie uscite.
      non saltare l’appuntamento di fine mese alla Gravel di Sesto Calende.
      ciao
      Max

      • Paolo Baroni ha detto:

        Fatto. Grazie mille

      • maxbigandrews ha detto:

        agganciati venerdì 19 alla Roncava, da Cisano Bergamasco si sale sulla Roncola poi Valcava, ristoro e poi si scende ubriachi dal muro al 18%. ritrovo alle 20:15 al Campo sportivo. in notturna chiaramente…

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