11 Aprile ’15 – LodiLeccoLodi GravelRace

???????????????????????????????Qui non si scherza più, 150 chilometri di sterrato e 15 chilometri di asfalto sono il biglietto da visita della LodiLeccoLodi, una Gravel Race che gli amici americani si sognano, una gara per le ruote artigliate destinata, sin dalla sua nascita due anni fa, a diventare l’Evento del calendario Italiano Gravel.
L’intuizione di Damiano, organizzatore e Patron della “LLL”, ha creato qualcosa che più semplice non poteva essere, essenziale ma nel contempo geniale, spettacolare e selettiva, dura pur non avendo un metro di salita, solo pura e semplice ghiaia, pura e semplice libidine!
Gli inventori delle Gravel, al solito gli Americani, avranno pure a diposizione le immense distese del Mid-West degli Stati Uniti, ma noi qui abbiamo l’Italia, questo basta e avanza per dire ai fratelli d’oltre oceano: – come out to play with us!

Entrando nel dettaglio del percorso, la LLL si sviluppa al fianco dell’Adda, da Lodi direzione nord sino a raggiungere il cuore della città manzoniana, il rientro ripropone la stessa traccia, ma all’altezza di Cassano devia affiancandosi al canale Muzza arrivando prima a Paullo ed infine a Lodi, 163k con 500mds scarsi.

Anche il quando non è un caso, il sabato prima della Parigi-Roubaix, l’inferno del Nord…
Per il nome, o meglio, per il suo biglietto da visita, sotto “LodiLeccoLodi” inserirei lo slogan “il Paradiso del nord”, questo perché avendo partecipato ad entrambe, dal punto di vista paesaggistico le collocherei agli antipodi, Roubaix un arazzo monocromatico scuro e tetro, LodiLeccoLodi un Van Gogh stracarico di colori, straripante di luce e sole, un Paradiso per gli occhi, forse meno per le gambe…

Tornando alla cronaca, appuntamento alle 7:30 a Lodi, nel parcheggio adiacente il punto di ritrovo “Ura d’Aria”, locale gestito da un gruppo di ragazzi che offrono la loro ospitalità a questo branco di dipendenti del pedale. La procedura per l’iscrizione è “unica”, nome o nickname e sei registrato su un foglio bianco, tessere, moduli non sono di casa, tutto sulla fiducia, tutto con una stretta di mano. Per chi vuole, sempre grazie a loro, la possibilità di trovare all’arrivo un piatto di pasta, affettati ma anche un dolce per i più golosi.

??????????????????????????????????????????????????????????????Man mano che ci si avvicina alla partenza, il cortile si riempie sempre più di “GravelCyclist”, chi con pezzi unici, chi con biciclette dei colossi mondiali, chi con dei veri e propri gioielli della meccanica e chi, non avendo alternativa, oppure di proposito, si presenta con la più classica delle biciclette da corsa completa di tubolari, Eroica style mi viene da dire…. Argomento a parte per l’unico vero eroe di giornata, Matteo Luzzana, presentatosi al via con un monopattino, Eroe che ha chiaramente portato a termine la sfida con un tempo da far invidia a molti su biciclette super specialissime (mi ci metto anch’io).

Carichi ed arrapati come randagi, qualche minuto dopo le 8:00 si parte tutti insieme per recuperare l’inizio del primo sterrato che ci porterà a fianco del grande fiume Adda. I primi metri scorrono senza problemi, uno spettacolo vedere questo sciame di ciclisti immersi un una finissima nebbia di polvere, anche se la cosa più impressionante arriva dai tasselli, un brusio di sottofondo che amplificato dalle centinaia di ruote diventa rumore assodante, prepotente suono che i nostri artigli producono scivolando sul sentiero in terra, impagabile sensazione di potenza.

??????????????????????????????????????????????????????????????A parte un piccolo tamponamento senza alcuna conseguenza, il gruppone si è poi frantumato i mille parti, la testa della gara, ormai lontana, era già nel pieno della sua trans agonistica, con i migliori a tenere un ritmo impossibile per i più, noi, nella seconda metà del serpentone, alla ricerca di un passo che potesse andare bene a tutti, consapevoli che oltre 150k in sterrato ti possono segnare le gambe ben prima del previsto. Il nostro gruppo oggi ha qualche elemento in più, oltre a Giovanni, Franco ed io, con noi soffriranno l’amico Ercole, Beppe e Stefano, decisi questi ultimi due a percorrere il solo tratto di andata da Lodi a Lecco per poi rientrare a casa abbandonando il tracciato della Gravel.

??????????????????????????????????????????????????????????????Questo primo tratto è davvero spettacolare, senza alcuna difficoltà tecnica, il tracciato rimane sempre a vista del Fiume, restando costantemente lontano dalle vie di collegamento asfaltate. Oggi mi sento in forma, la voglia di spingere viene subito respinta per evitare di pagarne gli interessi sulla via del ritorno.

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Arrivati alle porte di Cassano, siamo costretti a percorrere dei brevi tratti in asfalto, recuperando anche una massicciata al fianco della linea ferroviaria per oltrepassare il Canale Muzza. Il passaggio è strettissimo ed appeso al ponte ferroviario, geniale!
Ancora più geniale l’idea di utilizzare il sottopasso ferroviario della Stazione per recuperare la strada che ci porterà attraverso il centro del paese per poi rientrare sul sentiero accanto alla Martesana, canale artificiale che affiancato all’Adda porterà poi acqua verso la città di Milano, il passaggio sotto i binari ferroviari mi ricorda alcune scene de “I Guerrieri delle Notte” o “Arancia Meccanica”, averla inserita in una gara ciclistica, seppur Gravel, ha qualcosa di diabolico.

IMG_4335Una volta affiancata la Martesana, ancora in secca per manutenzione degli argini, arriviamo così al punto in cui la nostra Gravel in Brianzalandia del novembre scorso si tuffava nell’Adda dopo aver percorso tutto il tratto del Villoresi dal comune di Muggiò sino a Groppello. A differenza di allora, io e Giovanni notiamo la minore portata del Fiume, allora, dopo numerosi giorni di piogge, il livello era quasi oltre la massicciata della ciclabile, ora ci saranno come minimo due metri a vista dell’argine in cemento. Al di là di tutto, rimane comunque un bel vedere questi primi 40k di Gravel LLL.

??????????????????????????????????????????????????????????????Passiamo il ponte dell’Autostrada A4, il ponte di Trezzo ed arriviamo ai piedi di una delle numerose Centrali Elettriche presenti sul fiume, nel punto in cui il letto disegna una grossa virgola allargando per qualche centinaio di metri la sua sede. Da qui i fortunati come noi che stanno pedalando su questa ciclabile in terra, subiscono sempre più lo spettacolo che questa parte di Lombardia offre ai sui visitatori. Superando il tratto a fianco delle rapidi dislocate poco più a sud del Ponte in ferro di Paderno d’Adda, si arriva nel punto forse più stretto della valle dell’Adda, un canyon che ci accompagna dritti nella spianata che anticipa il piccolo lago di Olginate, dove appaiono come d’improvviso le vette della Grigna e del Resegone, con Valcava e le sue imponenti antenne di sentinella sull’estrema destra.

DSC05484Olginate prima ed il Lago di Garlate subito dopo ci ricordano che il giro di boa è ormai prossimo, a minuti sono certo che incroceremo i primi riders della Gravel sulla via del ritorno. Infatti, come previsto, vediamo arrivare a velocità folle il primo, in fuga solo, poi il secondo, anch’egli solo, poi via il terzo e tutti gli altri… cribbio che passo! minimo staranno andando oltre i 40 km/h e sono pure controvento… ma lo sanno che mancano ancora 80k all’arrivo, tutti su sterrato! … beh, penso, un altro pianeta, per noi è meglio continuare con il nostro ritmo… anche se un po’ di invidia si fatica a nasconderla…

??????????????????????????????????????????????????????????????Da qualche chilometro si è agganciato al nostro gruppo un ragazzo di Melegnano, privo di Gps ma soprattutto timoroso di non averne sino all’arrivo, ci chiede se può rimanere nel gruppo, cercando così di risparmiare quel qualcosa che gli consentirà di arrivare a Lodi senza troppi problemi…… caspita! certo che sì, siamo aperti a tutti, stai con noi e sarai certo di soffrire in compagnia e non da solo! È l’unica promessa che gli possiamo fare…

???????????????????????????????E Lecco fu.

???????????????????????????????Ci siamo, il vecchio ponte che collega Ponte Azzone Visconti a Lecco è qui davanti a noi, siamo nel punto più a nord della Gravel, e siamo circa a metà dell’opera.
Come previsto Giuseppe e Stefano ci salutano e ci augurano di chiudere la gara con onore… sperem… loro pedaleranno verso casa, noi verso il profondo Sud, verso Lodi.
Sosta meritata in uno dei chioschi affacciati sul lago di Garlate, cerchiamo di rilassarci qualche minuto e di recuperare le energie necessarie per allontanare il più possibile i morsi della fatica e gli artigli dei crampi, viste le temperature, saranno loro oggi a darci più preoccupazioni.

Obbligandoci a ripartire, da parte mia cerco subito di ristabilire lo stesso ritmo della partenza, ma ormai ognuno di noi ha sempre meno benzina da portare al motore e questo incide inevitabilmente sulla velocità di crociera, che diminuisce sino a raggiungere un equilibrio magico che consenta a tutti, nessuno escluso, di centellinare gli sforzi per mantenere un passo che garantisca la conquista del meritato traguardo all’Ura d’Aria, unico e solo obbiettivo di giornata.

DSC05506??????????????????????????????????????????????????????????????Sono ancora tanti i chilometri, ma se ci poniamo dei traguardi intermedi, con soste sempre più frequenti per recuperare fiato, sono certo che alla fine si riuscirà ad arrivare tutti insieme a Lodi senza perdere nessuno per strada, o per sentiero come in questo caso…

???????????????????????????????A questo punto devo ancora una volta fare i complimenti a Damiano. Nel momento in cui la lunghezza della gara, e l’idea di percorre lo stesso tratto dell’andata poteva diventare monotono a detta di alcuni, l’intuizione di deviare subito dopo Cassano per il canale della Muzza, ha aiutato involontariamente chi si sarebbe trovato in maggior difficoltà a proseguire, un boost per spingere sul pedale ancora una volta, stimolati dalla curiosità di attraversare luoghi inediti, un aiuto fondamentale alla psiche di chi ormai, da qualche chilometro, raschia il barile in cerca delle ultime energie.

??????????????????????????????????????????????????????????????Siamo ormai ai -30k, sguardi spenti, occhi rossi e gole secche, ancora un’ora e mezza e tutto sarà finito. L’esperienza di chi è già passato da situazioni simili è messa a disposizione dei novelli, ogni tanto incrociamo gli sguardi, senza fiatare, non serve, chi è davanti rallenta ed aspetta chi è dietro, l’ultimo spinge per raggiungere il primo, così deve essere, così vive il nostro gruppo.

???????????????????????????????A meno dieci come per magia scompaiono d’incanto tutti i dolori, è il countdown finale prima di alzare la bici al cielo di Lodi, ci siamo, ancora poche pedalate e potremmo festeggiare con gli amici che hanno finito, anche parecchie ore prima di noi, questa splendida Gravel LodiLeccoLodi.

Ultimi metri su un tratto tecnico di singletrack sul fianco del ritrovato Adda, ma poi è Lodi e Via Carlotta Ferrari a sancire la fine della nostra gara.
Sgancio lo scarpino e appoggio la bici a terra, Gravel LodiLeccoLodi Battezzata!

IMG_4325Sono cotto, lo ammetto, fare 165k come questi non è stato uno scherzo, anche se non abbiamo fatto un metro di salita, alla lunga ruzzare sulla terra ha richiesto un dispendio di energia notevole.

Grazie Damiano, veramente grazie per averci regalato un gran giorno di bicicletta.

Grazie a Giovanni, di avermi fatto scoprire il mondo Gravel.

Grazie a Franco, ancora una volta al mio fianco nell’ennesima sfida che il coglionazzo di suo cognato gli ha spudoratamente proposto.

Grazie a Beppe e Stefano, anche loro spesso presenti nelle mie zingarate, vedi Cornizzolo by night.

Grazie ad Ercole, spero di averlo ancora come compagno d’avventura.

Grazie a tutti i partecipanti, #Dajedurosempre

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15 risposte a 11 Aprile ’15 – LodiLeccoLodi GravelRace

  1. daniele ha detto:

    Ciao!
    C’ero anch’io. Bella davvero, mai fatti così tanti chilometri in bici e alla fine stavo ancora bene. La rifarei domani.
    A presto.

    Daniele

  2. fabiorandonneur ha detto:

    Top! C’era anche un ragazzo del nostro team (terza foto con zaino e braghe bordo rosso, il Popov) magari l’anno prox ci faccio un pensiero, bravo!

  3. daniele ha detto:

    Devo rimettere a posto la serie sterzo che balla, appena sono a posto ti faccio sapere per eventuale bis. Magari invertiamo e facciamo Lecco – Lodi – Lecco, giusto per partire dalle nostre zone. Il piattone lungo la Muzza l’ho trovato stupendo: prati verdissimi e cielo azzurro.

    • maxbigandrews ha detto:

      top! anche se stavo pensando di ritracciare il giro che ho fatto a novembre inserendo alternative a Montevecchia… ci aggiorniamo. max

  4. Bel giro e complimenti per come l’hai raccontato… a fine lettura pare aver partecipato pure a me! Una curiosità: ma esiste un sito o un blog col un calendario delle gravel in Italia. Domenica 19 a Monselice (PD) MMM – https://tremmm.wordpress.com/
    Ciao!

    • maxbigandrews ha detto:

      Grazie Cristiano, è il più bel complimento che potevi farmi! per il calendario, Damiano mi aveva accennato qualcosa di un sito che raccogliesse i malati di Gravel, ma credo sia in lavorazione. Comunque la mia idea, o meglio la nostra idea, mia, di Damiano, di Daniele della Gravel di Sesto Calende, e di Giovanni, è creare delle sinergie tra i vari eventi, per divulgare e far conoscere empre più il Gravel in Italia. a presto Max

  5. Pingback: Arrivi 2015 | LodiLeccoLodi

  6. riky76 ha detto:

    mi ero perso il tuo racconto, spettacolare! le foto davvero belle e quel passaggio sotto i binari in effetti qualcosa di incredibile!!

  7. riky76 ha detto:

    L’ha ribloggato su riky76omniume ha commentato:
    Il bellissimo report di Max alla gravel che ci è entrata le cuore, da lui definita giustamente “il paradiso del nord” vacendo il verso alla roubaix. Buona lettura!

  8. Pingback: LodiLeccoLodi… come è andata? | Gravel Races Italy

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