29 Marzo ’15 – RandoSpallone 2015 Ring Lugano Lake

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È forse l’edizione più bella sino ad ora disputata questa ultima versione della ormai classica Rendonnèe dello Spallone.

L’idea di avvicinarci in auto per guadagnare tempo, ci ha dato la possibilità di disegnare un bel percorso attorno al lago di Lugano, inserendo, giusto per soffrire un po’, le salite di Carona da Morcote e Laino da Osteno, un totale di 100 chilometri con quasi 1.500 mds.

Fissiamo la partenza al parcheggio della Stazione di Maroggia, ideale per me e Franco che arriviamo da Milano, e comodo per Giovanni per raggiungerci in bici. Facendo due calcoli, con cinque ore dovremmo completare il giro, ma come al solito, tra pause caffè e stop fotografici, è quasi certo che ci metteremo qualcosa di più. Senza esagerare con la levataccia, ci accordiamo di partire per le 6:00 “ora nuova” trattandosi per di più del weekend del cambio dell’ora, pure…

Alle 5:55 siamo al posteggio di Maroggia, scaricando le biciclette apprezziamo l’aria frizzante ed il buio pesto che ci circonda… meglio mulinare subito sui pedali per scacciare il freddo… Infatti, all’arrivo di Giovanni, si parte immediatamente direzione Mendrisio, recuperando il lato sud del lago e la sponda che ci porterà prima a Riva San Vitale, poi Brusino Arsizio, ed infine a Porto Ceresio.

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Strade perfette, assenza di traffico, e le prime luci dell’alba che ci schiariscono la strada, tutto alla grande per una bella pedalata in terra svizzera.

A Porto Ceresio primo stop per toglierci le mantelline, siamo ormai caldi e rimanere troppo coperti ci fa solo sudare. Già che siamo fermi, prendiamo il caffè? Perché no!

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Risaliti in sella rimanendo costantemente in compagnia del lago arriviamo a Ponte Tresa, seconda Dogana di giornata. Un’oretta è già passata ed un primo quarto del “Ring” è stato superato.

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Per recuperare il versante che ci porterà alla prima salita di giornata, usiamo una direttissima che arriva prima all’Aeroporto di Lugano, in località Agno, e poi la litorale che attraversa i graziosi borghi di Casoro, e Vico Morcote, dove inizia la salita per Carona. Come sempre un check e ci diamo appuntamento in cima. La salita misura una lunghezza di 5,3 km con pendenza media del 7%, ma la parte più impegnativa è circa a metà, con un paio di chilometri costantemente tra l’otto e il dieci percento, salita da non sottovalutare, anche se è la prima di giornata e si attacca con pochi chilometri nelle gambe. In mezz’ora arrivo a quello che reputo il GPM, uno spiazzale sulla destra con una bellissima vista sul Lago. Mi fermo ed attendo che i due compagni mi raggiungano per proseguire il giro.

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Ricompattato il gruppo scendiamo qualche metro, ma alla prima occasione scatta il secondo caffè (oggi saranno parecchi..)

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Discesa e sul lungolago di Lugano foratura anteriore di Franco, meglio qui che sperduti su qualche stradina di montagna… mentre Franco e Giovanni cambiano la camera d’aria, io mi godo il panorama… in tutti i sensi…

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Ripartiti proseguiamo attraversando tutta Lugano dirigendoci verso la terza Dogana di oggi, il Valico di Gandria, lato nord est del lago. Rientrati in Italia ci fermiamo a Porlezza, sulla punta est, due minuti per il terzo caffè e per concentrarci sulla salita che da li a poco sarà davanti alle nostre ruote, l’ascesa alla Val d’Intelvi. La salita non è impossibile, sono cinque chilometri al 8,50%, ma con le gambe che iniziano a farsi sentire, l’esperienza ci consiglia di affrontarla ad un passo tranquillo, non siamo qui a staccare tempi, siamo qui per la libidine di pedalare…

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Una volta raggiunta la provinciale che percorre l’intera Val d’Intelvi, deviamo per Pellio Superiore, dove ci aspetta il quarto ed ultimo caffè, al Bar che fu scelto come ristoro durante la bellissima uscita de “I Frontaliers” nel gennaio scorso.

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Siamo quasi alla fine, dobbiamo solo recuperare Pian delle Noci e una volta oltrepassata la dogana di Valmara ci sarà discesa sino a Maroggia. Dopo cinque ore le gambe iniziano a battere cassa, ma quello che abbiamo vissuto, i colori e le temperature di questa domenica di primavera, ci aiutano a buttare avanti questa bicicletta che ad ogni metro sembra sempre più pesante, un peso che svanisce come per magia una volta che la strada abbassa il muso e ci regala della gran bella discesa!

Gran bella discesa sul serio! I sette fratelli della Valmara, i tornanti del Diavolo, e la lunga e velocissima strada che ci porta a Maroggia, sanciscono la fine di questo Ring del Lago di Lugano – Rando dello Spallone 2015.

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Partono i complimenti, scattano dei gran bei sorrisi, accompagnati da evidenti segni della fatica, e senza perdere troppo tempo carichiamo le bici in auto e rientriamo soddisfatti verso casa.

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All’anno prossimo, per una Spallone ancor più spettacolare! Nel frattempo… appuntamento a questo venerdì Santo, notte di Luna piena, la notte delle Pecore Mannare…

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