Giovedì scorso abbiamo chiuso un gran bel giro per le vie del Parco Regionale di Montevecchia e Val del Curone, oggi abbiamo però completato l’Opera, pedalando per la seconda parte della Rando, direzione Galbiate, discesa sul lago di Garlate e da Olginate risalita verso Consonno, il “Paese fantasma”.
Il rientro poi sarebbe stato identico a quello di giovedì scorso, con discesa dal Colle Brianza su Santa Maria Hoè, passaggio per Peregallo, Viganò Sirtori Carate e poi casa.
Anche se i chilometri sono sostanzialmente uguali a quelli percorsi l’altro ieri, non serve partire alle 4:00, si ritarda di 45 minuti visto che di salita vera e propria ci sarà solo Consonno per poco più di 4 km.
Franco non è ancora in forma e preferisce passare la mano, meglio per lui recuperare completamente in vista degli altri appuntamenti per il mese di Maggio.
Poco da dire sul primo tratto, se non mettere in evidenza che sarà una giornata fantastica per il meteo e le temperature saranno finalmente piacevoli per trascorrere la Domenica all’aria aperta.
Arrivo a Galbiate qualche minuto dopo le sei, il Bar difronte alla fontanella è ancora chiuso, ma fortunatamente ne trovo un altro aperto, via il primo caffè, oggi ci voleva proprio.
Riparto subito percorrendo Via Bergamo, la discesa che porta direttamente al comune di Garlate. Non è il massimo della vita, piena di buche e toppe di catrame disseminate senza senso, mi tocca tirare i freni ogni 10 metri… credo di aver intravisto un cartello lavori al manto stradale, ci vorrebbe proprio!
Conquisto la Strada Provinciale 72 direzione Olginate. Breve tratto ed arrivo alla partenza della salita per Consonno.
Come già descritta, la salita ha una lunghezza di 4km con pendenza massima del 16% nella parte iniziale, per poi restare abbondantemente sopra il 10% sino alle porte del paese di Consonno.
Questa salita mi era stata segnala da amici di Social, proponendola come cronoscalata in notturna, ideale perché impegnativa, ma soprattutto perfetta per l’assenza totale del traffico automobilistico, assenza motivata dal totale abbandono di Consonno e non utilizzata come collegamento sui comuni dell’altro versante, Nava, Villa Vergano o Ello.
Breve parentesi sul comune di Consonno
Sogno affascinante di un imprenditore della zona, negli anni sessanta il Paese fu completamente demolito, eccetto la Chiesa, la Canonica ed una casa adiacente con il piccolo Cimitero dove riposano ancora oggi i vecchi abitanti del Borgo. Gli abitanti in vita furono mandati via per fare posto ad un gigantesco Paese dei Balocchi, una specie di LunaPark con giochi, negozi, ristoranti ed intrattenimenti di ogni tipo all’interno di strutture dalle mille forme architettoniche e dai mille colori. Non ebbe un grande successo, l’idea era sicuramente rivoluzionaria, anticipava di anni i vari Gardaland, EuroDysney etc., completava un offerta come quella delle allora “Varesine” di Milano includendo Ristoranti Bar ed alloggi per i visitatori. L’insuccesso fu aiutato principalmente da una serie di frane che bloccarono più volte la strada d’accesso al villaggio, arrivando lentamente così all’abbandono. Morì definitivamente nel 2007 dopo l’invasione di un Rave Party che si portò via gli ultimi istanti di una lunga agonia.
Salita
La strada che porta al Paese dei Balocchi è davvero strana, il primo tratto ha un fondo stradale molto sconnesso, pieno di buche e rattoppi alquanto approssimativi, ma dopo le prima sbarra (fondamentalmente la strada è aperta ad ore), la sede diventa larghissima ed il manto è perfetto.
Così rimane sino a raggiungere un primo “Zombie”, una specie di Porta che doveva ricevere i visitatori al Villaggio, porta con annessa struttura ridotte al solo scheletro in cemento armato. Da qui la strada torna ad essere stretta, piena di buche ed alquanto pericolosa per le nostre bici da strada.
Qualche centinaio di metri si raggiunge il cuore di quello che doveva essere Consonno, anticipato sulla strada da grossi Slogan che proclamavano la bellezza e la gioiosità che gli abitanti, anche se per un solo giorno, potevano godersi.
“Consonno il paese più piccolo e più bello del Mondo”
“Chi vive a Consonno campa di più”
“A Consonno il cielo è più Blu”
E altri ancora… Si intravede addirittura un Minareto, con a fianco un grosso piazzale racchiuso in un lunghissimo portico di forma rettangolare. Esiste ancora la strada per attraversare questa che doveva essere la Piazza principale del Villaggio, ma preferisco tirar dritto, credo che la condizione di oggi possa trasmettere solo tristezza e solitudine, null’altro.. e quindi perché vederla?
Raggiungo la chiesetta, passo a fianco della casa dell’unico abitante del Borgo, e proseguo lasciandomi alle spalle questo strano luogo, un posto fuori dal tempo perché il tempo non ha più voglia di passarci…. Purtroppo.
Scollino, ridiscendo su Nava e decido di tirar dritto sino a Sirtori al Bar visitato giovedì scorso, li il caffè non era male.
Il giorno è ormai pieno, la luce è fantastica, non ci sono nuvole, e la temperatura è gradevolissima.
Riparto direzione Viganò, Monticello, evito di fermarmi alla fontanella, e ridiscendo su Carate. Ultimi 20 km a chiodo, voglio mettermi alla frusta per vedere com’è la mia condizione sul passo. Sono a Cusano alle 9:00 puntuale come avevo ipotizzato il giorno prima, quando decisi di ritardare la partenza di qualche minuto. (quanto sono scientifico!)
Rando Valle del Curone & Co. brevettata, anche se in due tappe, che importa… l’importante è faticare! Giusto?
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