Non si finisce mai di imparare.
Nessuno nasce imparato.
Dopo oltre vent’anni che pedalo in Brianza in bici, sono riuscito a tracciare un percorso inserendo 2 salite inedite su 3, incredibile!
Il primo inedito più che una salita la definirei “una parete”, manca il gesso e l’imbiancatura e potrebbe confondersi tranquillamente con il muro della sala, un paio di quadri, la televisione e l’angolo “Living” è completo.
La cosiddetta “parete” si trova a Montevecchia, non sul versante più conosciuto con partenza dalla frazione Quattro strade, ma appena più avanti, per chi arriva da Missaglia. Lo strappo viene chiamato “Belsedere”, dal nome della via, anche se un nome più adeguato se lo meriterebbe sicuro. Lunghezza totale 1,5 km, con il pezzo “impossibile” che si presenta appena dopo i 1000 metri, con un delirante tratto di 60 metri ad oltre il 20% (max 25%).
Il secondo inedito, per quanto mi riguarda ovviamente, è la salita a Consonno, versante da Olginate (Lago di Garlate). Lunga 4 km, la parte più dura è concentrata poco prima del primo chilometro, con pendenze vicine al 20%, rimanendo impiccata alla doppia cifra sino alle porte del Paese.
Per completezza, la Rando Valle del Curone & Co. utilizza come raccordo dei due inediti la salita per Giovenzana (Colle Brianza) subito dopo Montevecchia, e una volta scesi da Consonno la risalita sul Colle Brianza dal versante settentrionale. Triuggio/Tregasio all’andata e Viganò/Besana al ritorno sono i tratti di collegamento. Totale 105 km con 1700 msd, un omaggio al Parco Regionale di Montevecchia e della valle del Curone.
Appuntamento il 1° maggio, festa del lavoratore ma non del faticatore su due ruote, alle 4:00 del mattino in piazzetta sotto il Santuario. L’intenzione è chiudere il giro prima delle 9:30 per essere liberi di dedicare la giornata ad una gita con la famiglia.
Pronti via, io ed il mio “Custode” Franco iniziamo a pedalare sotto un cielo sorprendentemente sereno, visto che ha spiovuto non meno di 5 ore prima, la solita fortuna degli audaci. L’aria pizzica, non è proprio primaverile, fortunatamente antivento e guanti lunghi ci aiutano a resistere al freddo riportato con questi ultimi giorni di brutto tempo. Albiate, discesa sul Lambro avvolto da una fitta nebbia e si risale verso Triuggio lanciando un Ciao a bassa voce verso la casa dell’amico Roberto, che sicuramente a quest’ora del mattino è ancora immerso in un sonno profondo.
Raggiungiamo velocemente Missaglia, discesa su Quattro strade e conquistiamo appena più avanti l’inizio del primo strappo, Belsedere. Siamo in perfetto orario, manca qualche minuto alle 5:30 ed ormai anche la gamba è calda al punto giusto. Subito il rocchetto più agile, questa fatidica parete non dovrebbe essere tanto lontana…. Mi guardo intorno, un bel Ristorante che potrebbe essere meta di una futura mangiata in compagnia, delle belle villette che si affacciano sulla strada che ancora riporta il nome di “Via del Pertevano”. Piacevole la via del Pertevano …. Volta a sinistra e si cambia in via Belsedere, ci siamo, nel buio della notte, senza la Luna a rischiarirci la strada, il bello lo si vede solo quando ormai ci sei sopra, e questo è proprio quello che mi è accaduto per quei 60 metri di “hors catégorie” . Mani strette sulla piega, pedalata al limite del punta sella, cerco senza riuscirci di tener bassa la ruota davanti!! Provo in extremis a salire a zig-zag, per evitare il cappottamento, ma nei micro tornanti si rischia troppo e decido, sorridendo, di mettere il piede a terra…
Libidine! Neanche il Muro di Sormano mi aveva mai regalato questa stessa sensazione.
Un poco goffamente riesco a mettermi in piedi e vedere com’è messo Franco. È già in piedi sul fianco della bici e cerca di risalire la parete senza far scivolare le tacchette delle scarpe, il tutto, anche per Lui, accompagnato da un grosso sorriso sulle labbra…
L’asfalto è bagnato, ha smesso poche ore fa di piovere, le tacchette Look sono peggio dei tacchi a spillo (ipotizzo, non le ho mai indossate, giusto per essere chiari…) e rischiare il faccione per raggiungere la cima mi sembra stupido. Via le scarpe e si risale a piedi scalzi, almeno con i calzini si ha un grip maggiore.
Questo primo match l’ha vinto Lei, ma sul prossimo vedrò di rifarmi….
Risaltiamo sulle bici e prendiamo la piccola via sulla destra che ci porta nella piccola vallata a Nord di Montevecchia. Soli 200 mt e la strada diventa sterrata, teletrasporto sulle strade de “L’eroica”. Breve tratto in discesa, passaggio attraverso una piccola fattoria e davanti ai nostri occhi si apre uno spettacolo da urlo. Anche l’ora è perfetta, siamo nei minuti “mistici” dell’Alba, quando la notte lascia il passo al giorno e in monocromatico diventa l’infinita scala di colori che ogni giorno la Luce ci dona. D’obbligo una breve pausa di contemplazione e silenzio di fronte a questo quadro mille volte più bello del miglior Monet.
Ripartono i pedali e riconquistiamo l’asfalto delle strette strade di questo angolo di Paradiso. Sali scendi sino a sfiorare il comune di Perego per poi attraversare la Statale 342 ed incominciare l’inizio della seconda salita di giornata, il Colle Brianza versante sud/est per Giovenzana.
È il versante che ho affrontato meno, anche perché spostato troppo ad est rispetto alle strade che pedestremente calco nelle mie uscite. Un totale di 4 km con molti tratti sopra il 10% ed almeno 500 mt costantemente sopra il 12/14%, salita di tutto rispetto.
Salgo al mio passo, siamo in perfetto orario sulla tabella, cenno con Franco e ci aspettiamo al lavatoio di Cagliano, piccolo borgo che anticipa il vero GPM di Giovenzana. Tutto ok, la luce ormai ha conquistato gli ultimi angoli di notte e la visuale ci conferma che il sereno sarà dalla nostra per tutta la faticata del 1° Maggio. Sul tratto più duro incontro una piccola lumaca che vorrebbe raggiungere il lato opposto della sede stradale, a quest’ora non rischia molto, ma un mio aiutino le garantirebbe la sopravvivenza nel bosco. In cambio di un paio di scatti, la tolgo dalla strada per riporla sopra un letto di foglie di sottobosco ai piedi di un grosso albero, augurandomi che poi non desideri tornare sui suoi passi, altrimenti….
Lavatoio ci sono, non lo ricordavo così questo versate. E’ una salita dura ma piacevole, dovrò affrontarla più spesso nelle mie zingarate notturne, insieme a Belsedere ovviamente…
Prima di raggiungere Giovenzana attendo Franco per poi discendere su Galbiate per una meritata prima colazione, sono le 6:35 e l’ora mi sembra quella giusta. Per ingannare l’attesa mi metto a scattare foto con VAPP, un applicativo per Iphone che cattura l’immagine con un segnale acustico (un urlo ad esempio). Mancano 20 minuti alle 7 e nei pressi di un Borgo in #Brianzalandia è stato avvistato un ciclista che urla al vento ripassando decine di volte per lo stesso tratto di strada, il ciclista è stato poi condotto al sanatorio per accertamenti sul suo stato mentale … sembra un titolo di testa del mitico “Cronaca vera”.
Tornando seri, passano i minuti ma di Franco nemmeno l’ombra, inizio a pensare che sia successo qualcosa, la catena una foratura. Prendo la bici e ridiscendo per recuperarlo. Giusto un centinaio di metri dal lavatoio lo incrocio fermo sul lato della strada. Appena mi sente alza la testa e quando gli chiedo cosa sia successo mi confessa che oggi non è proprio in giornata. Nessun problema, siamo a poche centinaia di metri da Giovenzana, ed anziché girare a destra su Galbiate, prenderemo la via del ritorno per Peregallo sperando in un Bar aperto per ingerire qualcosa attenuando magari il forte senso di nausea che lo accompagna da qualche chilometro.
Scendiamo con molta calma dal Colle Brianza, deviamo per Peregallo ed a Sirtori troviamo l’unico Bar aperto in questa mattinata di festa. Un buon te caldo e una brioches dovrebbe aiutare Franco a rientrare a casa senza soffrire ulteriormente. Salutiamo il Gestore, e senza l’assillo dell’orario prendiamo la via del ritorno.
Nell’ultimo tratto, soprattutto da Carate in poi, si inizia ad incrociare ciclisti che sull’altro lato delle strada partono per la loro uscita del faticatore al 1° Maggio, auguri e buon divertimento!
8:30 siamo a Cusano, inizia la giornata di Festa, per Franco, una mattina di recupero.
È chiaro che la Rando della Valle del Curone & Co., e con Co. intendevo Galbiate Consonno e rientro, è solo rinviata, possiamo dire che quella di oggi è stata la Rando Valle del Curone (e basta), 1a tappa, con l’impegno di chiudere il giro con la 2a Tappa questa stessa domenica, se il meteo lo permetterà.
Ultimo pensiero al nostro territorio, quando ti capita di poter catturare nella tua memoria questi angoli di paesaggi a pochi chilometri da casa beh, ti viene da dire: – che culo vivere in Italia!
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