16 Ottobre ’14 – Tris del Lario ALL-IN

tris

Dico tutto il contrario di tutto…

Esattamente un mese fa’ ero su un Trenord per rientrare a casa, dopo aver fatto finta di salire sui Piani dei Resinelli ed essermi miseramente arreso qualche metro dopo aver lasciato la piazzetta di Ballabio, il motivo? Beh, mente distratta… o comunque, non avevo alcuna voglia di soffrire sui pedali…
Durante il viaggio sul treno, ripensando a quella strana giornata ed a tutti gli altri fallimenti nel 2014, mi ero quasi convinto che la miglior cosa da fare fosse ridimensionare le ambizioni, e disegnare giri più vicini alle mie reali condizioni, evitando così ulteriori delusioni che alla lunga mi avrebbero allontanato dalla bici.
Da allora ho intervallato uscite in compagnia del “Capitano” (mio padre), domeniche senza pedalare, raduni in notturna sul Ghisallo, ed il sogno non tanto segreto di affrontare la stagione invernale in sella ad un ciclocross, ma questa è un’altra storia…

Dopo aver ricordato tutto questo, un’ultima sfida prima della fine dell’anno non vogliamo concedercela? Siamo proprio convinti che la migliore strategia sia la difesa (attesa) e non l’attacco?!…

Meglio poter dire di averci provato, piuttosto che rimanere nel dubbio della rinuncia…

Fanculo, scelgo l’attacco. Ora bisogna però concentrarsi sul tracciato. Tramite l’amato/odiato Strava, sono entrato in contatto con i ragazzi di Grimpeur.it, sito/blog molto utile dove è possibile recuperare centinaia di salite sparse in #Brianzalandia e non, con analisi tecniche e descrizioni arricchite con riferimenti storici. Il sito era già tra i miei preferiti, ma aver conosciuto gli autori è cosa ben diversa…
Tra le loro proposte ci sono i “Brevetti”, il brevetto dei muri, le salite del Pirata, Larioround ed infine il Tris del Lario, Onno Ghisallo Nesso, le tre salite presenti nel triangolo lariano.
Perché non provare a fare ques’ultimo brevetto in versione ALL-IN, tutte in un solo giro?! La sfida diventerebbe più interessante e, come via di fuga per abortire il giro se non fossi in grado di concluderlo, mi troverei sempre a portata di “discesa” per recuperare una stazione di treni e/o bus per rientrare verso casa.

Bisogna a questo punto raccordare le tre salite con un tracciato che non sia un semplice sali/scendi dai due versanti dei valichi, utile solo per la conquista dei tre GPM, ma il percorso dovrà essere bello nel suo complesso. Decido di fissare come punto di partenza  ed arrivo Erba, perfetta per la sua posizione centrale, e soprattutto ideale per chiunque dovesse arrivare in auto. Come secondo criterio la durezza delle tre salite, dalla più arcigna alla più semplice, aiutando così la gamba, quindi in ordine Nesso, la più lunga e dura, poi il Ghisallo da Bellagio, la più famosa, per ultima la Onno, la più corta e facile. Ultimo criterio sui raccordi, che dovranno seguire tratti di strade differenti, per dare un poco di varietà al brevetto e contemporaneamente offrire la possibilità di esplorare più territorio possibile della nostra #Brianzalandia.

Con queste premesse il tracciato è già segnato. Da Erba si recupera Como pedalando attraverso Albavilla, Tavernerio e giù per la “Volta”. Da Como lungolago sino a Nesso per la prima salita verso i Piani del Tivano. Discesa su Sormano, ed alle porte di Asso, deviazione a sinistra per Valbrona recuperando Onno sulla sponda orientale del triangolo. Da Onno direzione nord sulla piacevole litorale sino a Bellagio per sfidare la seconda salita del brevetto, il Ghisallo. Raggiunto in cima il Santuario del Ciclista discesa al laghetto del Segrino prima ed Eupilio poi, per arrivare sulla statale che collega Como a Lecco.
Qui purtroppo si dovrà affrontare il tratto più “ignorante” del giro, sono 300 mt di ciclabile parallela alla superstrada 36 dello Stelvio, breve ma assai sconnessa, dimenticata da tutto e da tutti.
Uscendo indenni dalla ciclabile, una volta nel comune di Civate, si segue le indicazioni per Parè di Valmadrera dove parte il tratto di trasferimento per conquistare l’inizio dell’ultima salita in programma, la Onno. Il terzo GPM è fissato alla fontana del ciclista di Valbrona, manca poi solo la discesa per tagliare il traguardo ancora ad Erba. Brevetto Tris del Lario ALL-IN fatto!

Facile a dirsi, forse meno a farsi… per quanto mi riguarda, l’impressione che questa volta la Mente non mi abbandonerà è già buona cosa…

Ennesimo giorno di permesso, decido di arrivare ad Erba in auto, la versione “all-in Cycle” sarà per la prossima volta. Oggi CAAD, ottimizzo al massimo il fattore peso, con tutta questa salita, è meglio non lasciar nulla al caso.

Prima di iniziare a pedalare mi offro un caffè al VAGO Bar, un classico quando mi fermo da queste parti. Manca un quarto d’ora alle 8:00, il tempo è coperto ma non minaccia affatto di piovere, clima ideale per una bella pedalata. Culo in sella e si parte, risalgo il viale principale di Erba sino a raggiungere la lunga scalinata ai piedi del monumento dedicato ai caduti, nella parte alta della città. Da qui direzione Albavilla-Tavernerio per affrontare la discesa su Como dalla “Volta”.
In città il traffico è troppo incasinato per i miei gusti, fortunatamente ci convivo solo per il tratto che raggiunge il lungolago, perché appena imboccata la statale in direzione Nesso tutto scompare, lasciandomi tranquillo sulla mia strada. Da qui inizia il tratto che costeggia il ramo del lago volto ad occidente.

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Una serie di piccoli strappi, alcuni falsi piani, raggiungo Nesso senza alcuna difficoltà. Al bivio una foto ai cartelli e via, si sale. Piano, oggi la parola d’ordine è piano, agile, attento alla schiena e senza scorciatoie, si DEVE pedalare per tutto il brevetto, Punto.

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La Colma da Nesso si divide in due tratti, il primo, sempre accompagnato dallo splendido spettacolo che dona il Lago, il secondo ci porta verso l’interno per recuperare i Piani del Tivano e la Colma come punto più alto. Le pendenze non sono proibitive, è la lunghezza in questo caso a renderla la più dura, oltre i 13 chilometri dal bivio di Nesso. Non voglio andare oltre certi livelli, soprattutto di cuore, e questo mi lascia spazio per apprezzare il paesaggio autunnale e curare il più possibile la corretta posizione in sella evitando così il carico alla schiena.

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La temperatura in cima al GPM è gradevole, non sembra di essere ben oltre i 1000 mt di altitudine a metà ottobre. Riposo qualche minuto, e mi concedo il primo ristoro, latte caldo, torta alle noci e succo di frutta, accompagnato da un paio di fichi secchi presi dalla mia riserva personale. Da qui inizia una lunga discesa che mi porterà dall’altra parte del cuneo lariano, ad Onno, sono quasi 20 chilometri con qualche tratto in falso piano, anche se si sta bene, meglio indossare l’antivento.
Scendo senza tirare, piuttosto faccio stretching per alleggerire lombari e cervicale.

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Onno, pit-stop per levarmi la mantellina e via, direzione Bellagio, 8 chilometri di lungo lago piacevolissimi, traffico pressoché assente, giusto qualche turista del nord Europa, strappetto di Vignola e breve discesa, arrivo alla rotonda dove parte il Ghisallo.

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Piano, molto piano, ok Max? la conosci come le tue tasche, vedi di non sbandare e porta questo culo sino alla fontana di Valbrona, senza trucchi ne scuse.
Ok. Si parte, probabilmente il mio ritmo è fin troppo lento, ma ancora una volta quello che conta oggi è il risultato, le performance le lascio al ciclista che salirà dopo di me.

Con 50 minuti, più o meno, sono in cima, e via la seconda!

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Sosta d’obbligo davanti alla chiesetta, ma non ci siamo visti di recente?!.. un paio di foto, una telefonata e si risale in sella direzione Segrino. A Canzo il secondo ristoro al Ponti, uno spuntino, un caffè, riprendo poi a pedalare deviando su Eupilio per agganciarmi alla statale per Lecco.

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Come descritto prima, qui bisogna percorre qualche centinaia di metri di una bruttissima ciclabile a lato della Superstrada per la Valtellina. Causa straripamento del Lago di Oggiono, sono costretto, mio malgrado, a pedalare sul ciglio della superstrada in balia del traffico pesante, trecento metri affatto piacevoli. Senza aver rischiato molto, ho poi raggiunto Paré affacciato sul lago.

Due calcoli. Le due gallerie, un paio di chilometri e sono ad Onno. Bivio a sinistra e si sale. Il primo chilometro e mezzo e si rifiata un attimo, si costeggia la parete rocciosa, la parte più spettacolare, e siamo già a metà salita. Il grande albergo, il campo da tennis, i due tornati, lo sprint a fianco di quella bellissima villa che dà il ben venuto in Valbrona ed il gioco è fatto! da qui solo discesa sino ad Erba.

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Detto questo, ultimi due fichi, una bustina di maltodestrine e mi infilo in galleria. Nel tunnel mi supera un gruppetto di una decina di ciclisti, altro passo, li ignoro, partito da solo, finirò da solo.

Recupero Onno, giro a sinistra, e senza pensarci un’attimo, metto sul rocchetto più agile. Il passo è osceno, mi vergognerei a vedermi, ma questo poco importa. Come mi è già capitato di dire in passato, il mio best time è fermo a 23 minuti, alto rispetto a tanti, anzi tantissimi, ottimo a mio modo di vedere. Oggi se sono veramente in forma, dovrei chiudere sotto la mezz’ora, più breve sarà l’agonia, meglio sarà per me… teoricamente…
Per tutta la salita non soffro più di tanto le gambe, è la schiena che da qualche chilometro batte cassa, influenzandomi parecchio sulla pedalata. Stringo i denti e mi concentro sui micro-traguardi descritti prima. Dimenticavo, il primo in assoluto è la grande scritta “Pantani vive ancora” impressa sul tornante appena fuori il paese… dai Marco… dammi una spinta…

Via il tratto appeso alla roccia, via l’albergo, via il campo da tennis, via i due grandi tornanti ed ecco apparire la meravigliosa Villa color aragosta che mi incita per lo sprint finale!
In 29:00 minuti concludo il mio calvario, sotto la mezz’ora come promesso!

Ridiscendo subito alla fontana del ciclista, riempio la borraccia, mi sciacquo il viso e faccio le quattro foto per certificare il terzo GPM del brevetto.

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Ultima discesa su Erba, ormai una passerella. Arrivo alla macchina e chiudo un gran bel Brevetto con 140 km scarsi e 2500 mds in poco meno di 8 ore, tutto compreso.

Alex Zanardi, you are an Ironman…. Max Bigandrews, you are bravo!

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Striptease in auto e bello contento ritorno al punto di partenza, al VAGO bar per un premio. Sono le 15:30, ho tutto il tempo per rientrare a casa evitando il traffico pendolare.

Bene così, oggi la Mente non mi ha abbandonato, e questo è stato il vero successo del brevetto…

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