Ultima fuga prima del break vacanze. Poche idee poco chiare, giusto all’ultimo momento è saltata fuori la pensata dei Piani d’Erna, una bella salita alle spalle di Lecco che con i suoi 5 chilometri scarsi con pendenza media tra l’7% ed il 9%, ha tutte le caratteristiche per essere nominata il GPM di giornata. Per dare un poco più di sale al percorso, ho inserito il tratto che da Dolzago devia per Ello, sfiorando l’Alpino di Villa Vergano, e sulla via del ritorno, arrivati a Galbiate, ho preferito salire verso Colle Brianza piuttosto che percorrere la trafficata Bevera.
Oggi sono solo, l’orario è sempre lo stesso, 4:30, per le 9:00 9:15 dovrei essere a casa.
Il tempo tiene, non si vedono nuvole minacciose all’orizzonte, indosso comunque la mantella antivento per difendermi da una temperatura non proprio da Luglio inoltrato, incredibile…
Solito tracciato attraversando Carate, prima Renate poi Barzanò, raggiunto Dolzago, a circa metà discesa verso Oggiono, devio per la SP70 che senza grosse pendenze mi porta ai piedi dell’inizio del muro di Villa Vergano, strappo decisivo dell’ultimo Giro di Lombardia.
Dall’Alpino, si recupera poi la discesa per Galbiate, dove mi concedo il primo caffè, sono le 6 e qualche minuto, non sarò il primo ma forse il quarto cliente di giornata. Riprendo subito la strada e raggiungo Lecco attraversando il secondo ponte sull’Adda, credo sia il più vecchio dei tre, escludendo quello ferroviario.
Percorrendo tutta via Promessi Sposi, alla rotonda con Viale Montegrappa inizia la salita vera e propria per i Piani d’Erna, o meglio, per il piazzale della funivia ai piani d’Erna.
Come descritto prima, sono 5 chilometri scarsi con pendenze tra il 7% e il 9% con punte al 11%, ma giusto per qualche metro. Il manto stradale è ottimo e la vista che si apre su Lecco man mano che si sale è veramente spettacolare. Il una giornata di cielo terso credo sia possibile godere di uno spettacolo davvero suggestivo sino a vedere le cime del Monte Rosa da un parte e le colline dell’Oltrepò dall’altra.
La mia condizione migliora sempre, anche in salita, senza esagerare, mi sento più “padrone” delle mie leve, oggi il piccolo spasmo nella pedalata è impercettibile, le forze dal quadricipite destro sono “piene”, resta evidente la differenza di massa tra le due cosce, ma per questo devo pazientare ancora qualche tempo.
Raggiungo in meno di mezz’ora il piazzale della funivia, deserto, bella salita! Bell’idea venire da queste parti! Ricordo di averla fatta una sola volta, in compagnia di mio zio, ma francamente mi ero totalmente dimenticato come fosse.
Sono passati pochi minuti dalle 7:00, veloce colazione e riprendo la strada di casa. Preferisco risalire per Galbiate ed affrontare il Colle Brianza, piuttosto che percorrere la statale per Erba o risalire la Bevera da Oggiono, la trovo una alternativa più divertente e meno caotica, se pur più arcigna causa salita al Colle.
Quasi in cima al GPM mi fermo al lavatoio di Ravellino per rabbocco borraccia per poi affrontare la discesa su Santa Maria Hoé. Ceregallo, Sirtori, Besana e senza troppo spingere raggiungo Cusano alle 9:15.
Un totale di 106 km con 1500 mds, la media di giornata è degna, bene.
Come domenica scorsa una volta spogliato dagli indumenti da ciclista, infilo quelli da escursionista ed in compagnia della “banda” si ritorna nello stesso piazzale per poi salire sulla funivia per i piani d’Erna. Il tempo nel frattempo è cambiato e sui Piani persistono grosse nuvole che coprono la vista tutt’attorno. Preferiamo non allontanarci dai Rifugi, aspettando l’ora per un buon pranzo al Milani.
Dopo mangiato decidiamo di scendere a piedi e non con la funivia. Non era certo nostra intenzione, ma per errore e superficialità abbiamo da subito seguito le indicazioni per il sentiero A1, il più diretto ed impegnativo. Il tratto sino al rifugio Stoppani è il più duro, con Stefano in spalla non potevo permettermi la minima distrazione, diciamo che ho sudato più per la tensione che per lo sforzo fisico…
Dopo lo Stoppani siamo riusciti a rilassarci un po’, anche se alla fine dalla stazione di arrivo della funivia al piazzale delle auto, ci abbiamo messo ben due ore di cammino, non poco direi….
Birrettina, ghiacciolo al bar, siamo poi saliti in auto e tornati a casa ormai esausti. Piani d’Erna da rifare, con giornata serena evitando sicuramente sentieri o letti di ruscelli, meglio la carraia o sterrata del fondo valle, in compagnia di una carta dei sentieri direi….
Ritornando sulla bici, per la prossima volta è previsto il battesimo dell’ultima arrivata in famiglia, ma di questo ne parlerò poi…