Le previsioni non promettevano nulla di buono, solo uno spiraglio alle prime ore del giorno, poi temporali e pioggia per tutto il resto della giornata…. Bene…. la sveglia è puntata, se piove mi giro dall’altra parte, se invece sarà asciutto, piccola fuga su Erba per un cafferino, poi rientro senza esagerare con la gamba…
5:15 la sveglia suona, sbircio fuori dalla finestra, le strade sembrano asciutte, il cielo è più sereno che nuvoloso, quindi si va, anche se solo per una sgambata, non si dubita un istante.
5:45 sono in sella, oggi sulla De Rosa Giro d’Italia con al posteriore la Neutron e cassetta Record Titanio 13-29 assemblata con quello che mi è rimasto in box, volevo vedere se i pignoni erano ancora utilizzabili per qualche “sfida” con salita vera.
Sono ancora in deficit con la gamba destra, anche se ormai ho ripreso totalmente il controllo del nervo femorale e gli ultimi esami hanno escluso qualsiasi tipo di lesione permanente anche lieve, la potenza del quadricipite è ancora minima rispetto a quanto lo era prima, visivamente la differenza si massa è ancora impressionante…. Pazienza e lavoro, altro non posso fare.
Ritmo costante e cadenza tra le 80 e le 95 pedalate al minuto, 39 fisso davanti e si gioca con la cassetta pignoni. Sino a Giussano non ricevo sensazioni particolari dalla gamba, anzi, il ritmo è buono e riesco a mantenere una velocità di crociera soddisfacente rispetto a quanto credevo, forse sto uscendo da tunnel prima del previsto?!
Mi basta il falsopiano a Giussano e lo strappetto di Inverigo (ribattezzano il Gigante) per riportarmi alla cruda realtà… in pianura, involontariamente, compenso la pedalata di spinta della gamba destra con il tiro della gamba sinistra, in salita, anche se leggera quanto un falsopiano, il deficit si amplifica e la mancanza di energia in spinta non aiuta più di tanto a tenere un’andatura decente sullo strappo… Pazienza e lavoro, altro non posso fare…
Ridimensiono il mio stato d’animo, ridimensiono l’andatura e raggiungo senza grossi problemi Erba, per il cafferino e la brioches di consolazione.
Alle porte della città stacco comunque il tempo, 1:18 e rotti… sono fuori dai mie tempi standard di oltre 10 minuti su 32 chilometri…. Pazienza e lavoro, altro non posso fare….
Sosta al solito Bar, dopo colazione cambio camera d’aria alla posteriore, ero già partito da casa con la sensazione che fosse bucata ma lo addebitavo all’inutilizzo di mesi più che ad una foratura … vabbè, è presto ed il cielo sopra la testa è ancora sereno, cambio ora per evitare di fermarmi lungo la strada.
Sulla via del rientro le gambe girano bene, grazie anche al leggero dislivello favorevole. Qualche goccia ogni tanto, nulla di che sino alle porte di Seregno. Incrocio ciclisti che mi chiedono le condizioni del tempo, – Tutto ok, solo qualche goccia! Rispondo a più di uno. Ultimi 5 chilometri a chiodo per tenere il muscolo sotto sforzo, ma è solo apparenza, l’andatura è si alta, ma la percezione è tutt’altro che buona, manca la rotondità e manca simmetria, ma come ripetuto più volte … Pazienza e lavoro, altro non posso fare….
8:20 sono a Cusano, con 65 km e 26 km/h di media… siamo sulla strada giusta…
Al solito la Giro d’Italia mi lascia basito per il Suo carattere, le geometrie e le misure sartoriali mi fanno sentire sempre a mio agio, anche se paga un poco sul peso, averne di “cavalli di razza” così!
Per prima cosa sono felice di sapere che ti sei ripreso! Avanti così! Secondo: guarda che involontariamente stai spandendo sostanza organica di rifiuto… ;-)! La gamba e poi tiri a oltre 40 km/h! Io non li faccio nemmeno col vento a favore…!
Hehehe… Leggera pendenza a favore, non ancora discesa.. giuro! Cmq se vedi la foto noterai un mozzo record 36 fori. Un missile anche contro bora & Co. È li il segreto.😮
Ciao Franz, io faccio foto a manubri, attacchi, maglie, tu invece hai la fortuna nei tuoi racconti di immortalate angoli di paradiso concessi alla Terra! Belle davvero!
Daje di brutto!