Il 27 Aprile 2014 Papa Giovanni XXIII insieme a Giovanni Paolo II sono stati nominati Santi, una Canonizzazione celebrata dall’attuale Papa Francesco nella Basilica di San Pietro in Roma gremita da migliaia di fedeli richiamati dalla popolarità di queste due icone che cambiarono, a loro modo, la storia del XX Secolo.
In quei giorni mio Padre mi confidò che ancora una volta, come d’altronde era tradizione sino a qualche anno prima, sarebbe tornato volentieri in pellegrinaggio in bicicletta nel paese natale del Papa Buono, a Sotto il Monte, per rendere omaggio al nuovo Santo.
Sotto il Monte è un paese arroccato tra la riva orientale dell’Adda e la riva occidentale del fiume Brembo, nella terra denominata “isola bergamasca” che divide #Brianzalandia dagli ultimi lembi di pianura ai piedi dei monti bergamaschi.
Il giorno è arrivato, il percorso purtroppo non offre grandi scorci paesaggistici, inoltre, la strada più diretta per portarci a Sotto il Monte è un susseguirsi di arterie ad altra densità di traffico che non concedono molto al piacere di pedalare. Da Cusano si raggiunge Monza, Arcore, Usmate, diretti sulla trafficatissima statale sino a Cernusco Lombardone per poi deviare a destra in direzione Paderno d’Adda, Calusco ed in fine Sotto il Monte. Gli unici due tratti che spezzano questa monotonia sono il Parco di Monza ed il Ponte sull’Adda nel comune di Paderno.
Per evitare in parte le temperature torride arrivate nelle ultime quarantott’ore, e soprattutto per incontrare meno traffico possibile, decidiamo di partire poco dopo le 6:00, con l’obbiettivo di chiudere l’andata in due ore, e rientrare a casa prima che il Sole inizi a “battere” forte sulle nostre teste.
Oggi il Capitano è Lui, l’Andreün, io e Franco fedeli scudieri, io davanti a fare l’andatura a comanda, Franco a chiudere per proteggere il Capo.
Si parte, come stabilito la velocità è costante tra i 20 ed i 22, quasi ci fosse il Cruise Control inserito. Il traffico è ancora assente, e questo ci aiuta a rimanere più tranquilli e goderci questo inizio di pellegrinaggio verso il Papa Buono.
Consapevole del fastidioso problema alla mia gamba destra, avrei comunque accompagnato mio padre da Papa Giovanni. Negli ultimi anni, causa soprattutto gli orari notturni per le mie uscite in bicicletta, non abbiamo più avuto occasione di pedalare insieme, questa quindi era un’opportunità da non perdere, una gita in famiglia per celebrare sì la santificazione di un Papa caro ai miei, ma anche la possibilità di apprezzare una volta in più il feeling che sempre c’è stato tra l’apripista (io) ed il suo Capitano (lui).
Non credo che in quel giorno di inizio estate del 1983, quando decise di regalarmi la Lupo, fosse consapevole che stava facendo un regalo anche a se stesso, alla soglia dei Cinquant’anni, dopo anni di partite a bocce e tennis, entrava nella sua vita una nuova passione per la bicicletta. Oggi, trent’anni dopo, è ancora qui a spingere sui pedali, con la stessa voglia e con migliaia di chilometri macinati in sella al suo “cavallo”.
Il 25 prossimo saranno 80 anni, complimenti! Ma visto che non è bello anticipare, beh, possiamo dire che nel suo 29.203mo giorno di vita abbiamo festeggiato un inaspettato traguardo di sportività e tenacia nella casa del suo Papa preferito.
Da sempre abbiamo celebrato il fratello maggiore Eugenio come il Ciclista con la “C” maiuscola, ma senza che lui si offenda, credo che da tempo in famiglia si debba esaltare anche un altro Ciclista con la “C” maiuscola, Leonzio.
Ritornando alla cronaca del giro, raggiungiamo senza grossi problemi il Ponte sul fiume Adda e d’obbligo scattiamo qualche foto al paesaggio. Manca giusto qualche chilometro ed il cartello di Sotto il Monte apparirà davanti a noi.
Saliamo prima alla Chiesa di San Giovanni Battista, visitando sul suo fianco il Giardino della Pace, dove è posta un’enorme statua raffigurante Papa Giovanni XXIII, il colosso ha le braccia aperte ed il volto rivolto verso il basso come se volesse accogliere ogni singolo fedele giunto al suo capezzale.
Dopo un paio di scatti raggiungiamo il cortile della Casa Natale, vera meta del nostro pellegrinaggio. Come da tradizione facciamo visita alle stanze della casa papale per poi spostarci sul retro dove si trova la Chiesa del Seminario con all’interno una statua in bronzo a grandezza naturale raffigurante il Papa Buono.
Ci concediamo qualche minuto, un Caffè, non un gran che, e riprendiamo la strada del ritorno.
Non facciamo grosse deviazioni rispetto all’andata, se non girare a sinistra subito dopo il ponte di Paderno d’Adda in direzione Verderio, evitando così il più possibile la trafficata statale SS36. La velocità, complice la leggera pendenza a favore, non scende mai sotto i 26/27 km/h. Voltandomi di tanto in tanto, mi accorgo piacevolmente che la pedalata del Capitano è ancora buona, non affiorano ancora segni di stanchezza. A Villasanta una seconda sosta caffè, ci fermiamo nella stessa pasticceria testata nella mia ultima uscita in MTB, dove la qualità del caffè è sicuramente migliore rispetto a quello bevuto a Sotto il Monte.
Attraversiamo il Parco di Monza, ormai affollato, e senza fretta arriviamo a casa in perfetto orario.
In Totale 80 km ad una media “imposta” a 22 km/m, non male per un arzillo vecchietto di 80 anni!
A proposito Capitano, ricordo male o nella nostra tradizione di ciclisti era d’obbligo il pellegrinaggio al Santuario di Caravaggio almeno una volta all’anno? Ne riparliamo dopo l’estate….
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