1 Settembre ’13 – Como Brunate

Mai dire che sarà l’ultima, sempre la penultima, non si sa mai…. Questo vale per tutto, e per me in particolare si riferisce alla notturna di Valcava… doveva essere l’ultima di un ciclo… Doveva…

Perchè Brunate?! perché mancava in versione by-night, e poi bisognava “per forza” testare l’ultima versione della Ti2, il merge ideale della Titanio e della King, nella mia ormai ultima bici da corsa. Mi correggo, penultima bici da corsa.
brunate da comoIl percorso semplicissimo, casa Giussano, Montorfano giù sino alle porte di Como, inizio delle rampe per Brunate, il rientro via Civiglio Tavernerio Giussano e nuovamente casa.
Partenza alle 4:15, la temperatura è frizzante, per i primi km la mantellina mi aiuta a tenermi caldo, imposto sin da subito un bel ritmo di cadenza che mantengo sino a Montorfano.

Quest’anno in particolare, rispetto alle stagioni scorse, mi sono accorto che ho perso molto in potenza assoluta a vantaggio dell’agilità. Se negli scorsi anni potevo spingere rapporti con il 53 denti davanti e 14/12 sul posteriore, ora preferisco puntare sulla leggerezza utilizzando spesso la compact come guarnitura e cassetta pignoni con partenza 13.
Questa scelta, influenzata anche da una condizione fisica “diversa“ (da inizio anno non ho superato i 2000 km percorsi), mi obbliga ad un ritmo di cadenza alto se voglio mantenere una velocità di crociera significativa. Controllando i valori sul mio Polar, verifico che la cadenza non scenda mai sotto le 90 pedalate al minuto, e che la frequenza cardiaca sia costantemente alta, mai fuori soglia. Questo è valido per percorsi pianeggianti e vallonati, mentre per le salite le cose cambiano. In salita diventa molto più importante “pilotare” al meglio la frequenza cardiaca, cadenzando la pedalata in agilità il più a lungo possibile, raggiungendo così il famoso “passo” da salita, il giusto equilibrio tra cuore gambe e velocità, che permetta di arrivare ai GPM senza grossi problemi (teoricamente).

In un’ora e mezza scarse arrivo alle porte di Como, il traffico su tutto il tragitto è pressoché assente,  nemmeno la Luna si affaccia a farmi compagnia, alle 5:47 azzero il parziale ed inizio l’ascesa. Passati i primi 300 metri all’interno della Città, iniziano le prime vere rampe per Brunate.
Sono 5km e mezzo costanti tra il 9 ed il 10% di pendenza, non ci sono lunghissimi rettilinei, la salita si snoda tra la periferia di Como, l’attraversamento della frazione di Garzola e l’arrivo in Brunate.
Il vero GPM non è alla stazione della Funicolare di Brunate, ma al posteggio del faro di San Maurizio. Per essere onesti, è vero anche che dopo San Maurizio inizia un percorso sterrato in cresta che porta prima alla Colma di Sormano, continua per San Primo, per poi scendere a Bellagio, ma questo, purtroppo,  è ad uso esclusivo delle MTB, il corsa qui è vietato!
Per quanto mi riguarda, il mio GPM sarà Brunate, voglio rientrare presto in questo giro.

Come scritto prima, dovevo testare la Titanio. Guarito dalla “Grammomania”,  ho deciso di prendere il meglio delle mie due punte di “Diamante” e fonderle in una sola, da una avrei rubato la leggerezza dei Suoi componenti, dall’altra la bellezza delle Sue forme e dei Suoi materiali.
Indubbio la scelta del telaio in titanio, neanche da pensarci, per i componenti è stato abbastanza facile fare le giuste scelte. La Ti2 già montava Campagnolo Record, ho dovuto sostituire le Cosmic con le Neutron, ho poi montato la sella versione Carbon-lite sempre SMP, infine freni skeleton e guarnitura Compact Ultra-Torque sempre Campagnolo Record. Alla pesa siamo scesi a 7,560 kg, un chilo abbondante sotto il suo peso “pre-fusione”.
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Il King diventerà il telaio da corsa di qualche altro appassionato, mentre per le Cosmic, se troverò la giusta occasione, saranno sostituite da un altro paio di ruote a basso profilo, magari più prestigiose delle Neutron che monto oggi.
Il resto del gruppo smontato dalla Xlight, sarà montato sulla “MIA VERA ED UNICA” De Rosa, modello Giro d’Italia tubi Columbus EL, telaio su misura che mi feci fare a metà degli anni novanta, versione con saldature a Tig, questo perché assomigliasse il più possibile alla versione Titanio di allora.
L’abbinamento telaio vintage con componenti moderni mi stuzzica non poco…. Sarà un progetto che svilupperò quest’ inverno.

Tornando al mio giro, passate le prime rampe, si apprezza la vista dall’alto di una Città che ancora sta dormendo. La notte è particolarmente buia, con la Luna al suo primo spicchio, e con l’Alba che arriverà tra quasi un’ora, i colori sono quasi assenti, solo il contrasto dell’oscurità con le luci di strade del fondovalle e delle vedette presenti sui promontori del confine italo/svizzero, aiutano ad orientarsi nell’affascinante  panorama lariano.
Bello davvero!

Raggiungo così la frazione di Garzola, affrontando numerose rampe abbastanza impegnative, questo sino al bivio per Civiglio. Da qui, la strada svolta in direzione nord, percorrendo il costone della montagna che porta sino al cartello di Brunate. Passata una piccola strettoia tra le vecchie case del Paese, si raggiunge un terrazzino a strapiombo che offre una singolare vista sul Lago, su Como e sull’intero tratto della Funicolare.image1
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image3In mezz’ora  scarsa sono arrivato. Un bar aperto alle 6:30 è improbabile, mi guardo intorno e decido quindi di non perdere tempo nel cercare macchinette self-service, metto la mantellina e via, scendo deviando per Civiglio.
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Da qui la vista su Brunate e sul grande e vecchio Albergo è ottima, ho notato dei lavori al Suo interno, speriamo che quegli interventi lo riportino agli splendori di un tempo, splendori che una struttura di quel genere merita.

Discesa sino a Tavernerio, e riprendo la stessa strada dell’andata. Ad Alzate Brianza mi fermo per fare colazione, riparto con un buon ritmo, o meglio, con una buona cadenza. Sulla strada del ritorno incrocio prima il gruppo dei miei ciclisti con la “C” maiuscola, mio Padre & Soci, poi il numeroso gruppo di Cusano, ad andatura forse un poco blanda, ma che dire, ognuno la prende come gli pare… giusto?!

8:15 casa.

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