In programma dal 20 Aprile scorso, rinviata più volte per vari motivi, finalmente ieri siamo riusciti a portare a termine l’ascesa alla Colma di Sormano con l’obbiettivo di concluderla prima che il Sole sorgesse.
Un chilometraggio simile, ma con un dislivello maggiore di quasi 400 mt, ci ha costretti ad anticipare la partenza rispetto all’orario fissato per la Ghisallo 1.1. E’ vero anche che l’Alba, in circa un mese, ha anticipato la Sua comparsa di 26 minuti, dalle 6:10 dello scorso 14 Aprile, alle 5:44 di ieri 5 Maggio.
Uno nostro studio approfondito (??) delle montagne ad Est della Colma, ci aveva convinto che il Sole poteva sbucare non prima delle 6:10/6:15, tempo necessario per oltrepassare le cime del Culmine di Val Cava e del Monte Resegone.
Cusano-Erba
Partenza alle 3:49 i soliti noti, io e Franco, prendiamo subito un buon ritmo per cercare di “limare” il più possibile il tempo necessario per l’avvicinamento all’inizio della salita. La temperatura è gradevole, ed addirittura non serve indossare ne antivento ne guanti lunghi, in 1 ora e 19 minuti siamo ad Erba.
Verso il Segrino
Subito dopo il lungo sprint su Erba, partito dalla prima asperità di Inverigo, e concluso alla rotonda alle porte Erba, rifiatiamo qualche minuto per iniziare la lunga salita che ci porterà in vetta alla Colma.
Al contrario di quelle che erano le previsioni, il cielo si presenta senza nuvole minacciose, confortandoci sul fatto che una volta in cima, ci attenderà una magnifica visuale sull’intera valle e su parte della Pianura Padana.
Ma bisognerà arrivarci prima……
Inizia la Colma
Che fosse una giornata “ni” lo avevo già capito alle porte di Erba, ma che diventasse un “NO” definitivo l’ho realizzato percorrendo il facile tratto di salita che porta al Lago del Segrino. Adeguandomi subito alle brutte sensazioni che ricevevo dal mio stomaco, cercavo di salire il più agile possibile, senza forzare il tronco superiore, ne schiena ne addominali, facendo lavorare le sole gambe. Questo mi ha aiutato in parte ad arrivare sino al bivio con il Ghisallo, dove inizia le vera salita per Sormano. Appena voltati, le pendenze tra il 7% e l’8% hanno infierito ancor di più sulla mia precaria situazione.
Franco qualche minuto prima: – Mi raccomando, tu sali del tuo passo, non mi aspettare, ci vendiamo in cima per fare colazione insieme. (Mai previsione fu più sbagliata!)
La mia situazione non migliorava, anzi, erano sempre più prepotenti i segnali che mi arrivavano dallo stomaco, nausea e gambe vuote gridavano “fermati”, ma più testardo di loro, decisi di continuare a stare in sella, limitando la minimo lo sforzo fisico utilizzando il rapporto più agile ad una velocità molto vicina allo zero.
Mi sono anche detto: Ma come?! Dopo aver rinviato più volte l’appuntamento, dopo esserci svegliati alle 3 del mattino per arrivare in Colma prima dell’Alba, dopo aver stressato i famigliari con i nostri orari da pazzi, dobbiamo abbandonare per una banale nausea a pochi km dalla vetta!?! Non penso proprio.
Utilizzando tutte le tecniche di autoconvincimento che conoscevo, le ho applicate in serie, in attesa che passasse il fastidio.
La prima fu distrarmi, distogliere l’attenzione per concentrarsi su qualcosa di più piacevole, aiuta molto di più di quello che si pensi. Mi è bastato alzare lo sguardo, paesaggio incantevole, e per qualche minuto mi sono scordato il morso allo stomaco.
Ma aimè non è durato tantissimo…. subito dopo sono passato ad ottimizzare ogni mio singolo movimento cercando ad ogni pedalata di arrotondare al meglio il movimento delle gambe, di riposizionarmi nel modo migliore sul sellino, evitando di forzare i muscoli del collo e delle spalle, spostando le mani sul manubrio per cambiare l’angolo dei polsi, di tutto e di più per non far riaffiorare il dolore allo stomaco…
Nel frattempo la strada sotto le ruote scorreva lenta, ma scorreva!
Altra tecnica molto utilizzata in queste fasi di crisi, è l’analisi scientifica della salita, dividere i tratti più facili da quelli più impegnativi, ricordarsi dove è possibile rifiatare per poi affrontare i tratti più duri, valutare la distanza al prossimo tornante e così via, aiuta certo a guadagnare tempo ed a macinare strada.
Più di una volta mi sono chiesto come fanno i mitici delle Ultra-Randonnee a portare a termine sfide di oltre 1000 km senza grosse difficoltà, ma soprattutto a superare crisi simili alla mia che devono a volte affrontare. La risposta arriva sempre da quanto si è forti mentalmente, o meglio, quanto la propria forza di volontà ci impone di proseguire, senza di quella, aimè, non si riuscirebbe nemmeno ad uscire di casa, a detta di qualcuno…. Ed io stavo vivendo proprio quella fase, non era il mio corpo a salire verso la Colma, ma era la mia Mente che imponeva di farlo!
Alba
Ancora lunga è la strada verso la vetta, ma puntuale alle 6:12 i primi raggi di Sole iniziano ad illuminare il culmine più alto del Passo.
Questo significa che ho perso la sfida contro il Sole, ma sono vincente contro la nausea, cosa che forse mi rende orgoglioso per non aver ceduto alla facile scorciatoia dell’abbandono.
L’ultimo tratto è forse il più spettacolare, chiamato anche Cresta, concede al ciclista una vista sull’intera Valassina ed una parte della pianura padana.
Pochi metri e finalmente arriviamo al Passo, soddisfatti ancora una volta di aver portato a termine un’altra piccola avventura in una giornata altrettanto bella. Ammirando il paesaggio dalla terrazza a strapiombo sulla valle, ci fa compagnia l’eco della voce di un Sacerdote che alle 7:00 di domenica mattina sta recitando il Rosario con i suoi fedeli, in una delle chiesette presenti nel fondovalle.
Foto di rito e doppio giro di strudel al bar ristoro del Passo Colma di Sormano.
Veloce discesa verso Erba, decidiamo di prendere la via diretta per casa. Incrociamo centinaia di ciclisti sul lato opposto della strada, certi che nessuno di loro possa immaginare che i due dall’altra parte siano in bici da oltre 4 ore….. ma questo è un nostro piccolo segreto….
9:30 tagliamo il traguardo di Cusano milanino.
Appuntamento alla prossima, forse Valcava o forse Alpe del Viceré, questo si vedrà.
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