Alba
Volevo ritornare un attimo su quanto già scritto nei precedenti racconti, e sul perché sia così attratto dall’Alba e dai quegli instanti che la precedono.
Ieri mattina ho scattato questa foto :
5:20 di domenica 12 Maggio alla rotonda di Lurago d’Erba. Non credo ci sia bisogno di altre parole.
Alpe del Viceré
Per dare un aiuto a chi non è pratico della zona, immaginando di guardare in direzione nord da Milano, le prime cime che si notano rappresentano l’ipotetica chiusura, o meglio la base, del così detto triangolo lariano. A sinistra Como, a destra Lecco ed a metà strada, all’incirca all’altezza di quella grossa cava sul fronte della montagna, Erba. Questo Monte, ferito dagli scavi, è il Cornizzolo, meta mitica dei ciclisti più coraggiosi ma anche location utilizzata dagli appassionati del volo (parapendio) come campo di lancio. Dietro la piccola città di Erba si sviluppa la Valassina, col punto più a nord a Barni, base della salita per il Santuario del Ghisallo. Infine, se spostiamo lo sguardo verso sinistra, il massiccio, privo di alberi in cima, è appunto l’Alpe del Vicerè, la meta di oggi.
La salita che porta in cima all’Alpe, chiamata anche “Salute”, è meno battuta dai ciclisti, avendo un solo versante, una volta in cima si è costretti a riscendere per la stessa strada, cosa simile accade per la salita al Monte Bisbino da Cernobbio. Questo difetto però, non toglie il fatto che si stia parlando di una ascesa di medio livello, con punte superiori al 10% ed un fine percorso al di sopra dei 920 metri s.l.m. (500 mt dislivello da Albavilla)
Ho un conto aperto con la “Salute”, ed ogni volta che la faccio, ne viene saldato una piccala parte. Questo perché fu la salita che da ragazzino mi fece odiare la bicicletta, portandomi poi ad abbandonarla per oltre 10 anni; perché? beh, non riuscii mai a completarla senza mettere piede a terra! A quel tempo ero un fortunato possessore di una splendida Lupo da corsa, regalatami da mio Padre forse per scherzo, ma che poi fu il motivo per costringerlo a cimentarsi Lui stesso nel ciclismo amatoriale, cosa che tutt’ora continua a praticare in compagnia di altri ciclisti, tutti con la “C” maiuscola…vista l’età del gruppo…..
Tabella di marcia
Partito da casa alle 4:20, qualche minuto prima rispetto a quanto in programma, mi concentro immediatamente sulle sensazioni che ricevo dal corpo. La défaillance sulla “Colma” mi ha insegnato che una crisi di zuccheri e/o di fame, provoca squilibri forti al proprio fisico, per questo, in questa settimana di avvicinamento, sono stato molto più attento all’alimentazione, incrementando l’apporto di proteine ed aumentando le riserve di zuccheri utili poi ai muscoli durante lo sforzo in bicicletta. Per dissipare qualsiasi dubbio, ho portato con me una scorta di malto-destrine in gel, consigliate da un amico come aiuto immediato a cali repentini di forze.
Arrivo ad Erba senza aver consesso troppo al “fuori soglia”, sempre per paura di eccedere dalla mia reale condizione fisica. La statale in direzione Como per poi arrivare alle porte di Albavilla è praticamente un lungo rettilineo al 3-4%, utile per dissetarsi e magiare qualcosa prima di prendere la strada per l’Alpe.
La salita
Subito fuori l’abitato di Albavilla, si entra in un bosco di castagni che ci accompagna per quasi tutta la salita, concedendoci brevi scorci sulla pianura padana, ma anche dandoci la possibilità di valutare il dislivello raggiunto, difficilmente ho “battezzato” salite dove il dislivello raggiunto è così immediato da valutarsi, probabilmente grazie alla morfologia della montagna ed al disegno della strada che sto percorrendo.
A circa metà salita, come previsto, il Sole sbuca dietro la cima del Cornizzolo, ad Est rispetto a dove mi trovo, dandoci il buongiorno in compagnia di un cielo terso, quasi da cartolina.
Poco prima dell’arrivo, sulla destra incontro il cartello per il Buco del Piombo, grotta di origine carsica sita a qualche centinaio di metri al di sotto il costone della strada.
Una specie di porta in stile ChinaTown (mia personale opinione) mi indica la fine della salita della “Salute”. Soddisfatto e contento, in perfetto orario mi concedo una breve pausa per dissetarmi e sgranocchiare qualcosa al volo. Mi accorgo che ancora tutto tace tranne gli uccellini presenti nel sottobosco, che mi omaggiano di una piacevole musica di cinguettii, molto probabilmente dedicata al giorno che sta nascendo.
Antivento “in coppa” e scendo velocemente verso Albavilla, per la solita e meritata colazione.
6:45 sono in Piazza del Municipio, in attesa dell’apertura del Bar del paese, mando un paio di messaggi al Socio d’avventura, oggi assente per impegno, ed un twitt autocelebrativo per certificare la conclusione della sgambata mattutina.
Ancora una volta sulla via del ritorno incontro tantissimi ciclisti sul lato opposto della strada, ma questa volta alcuni di loro mi riconoscono e con un breve cenno con la mano, ci si augura una buona giornata.
“ciuccio” un poco di scia ad un trattore che raggiugo sulla statale, alle 9:00 circa sono già dall’amico Piero, fiorista di fiducia di Cusano, per prendere l’omaggio alle Mamme di casa.
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