…. Il Cornizzolo …. Per chi è della zona, credo che condivida la mia opinione nell’inserirla tra le 5 salite più dure delle nostre parti, senza che questa sia considerata una bestemmia ! …. almeno fino a qualche tempo fa, quando il manto stradale era molto “approssimativo”, quando gli scivoli in legno per l’acqua piovana spezzavano il ritmo ogni 20 metri, quando non ci si poteva permettere si alzarsi sui pedali perché la posteriore slittava sicuro sulla strada scivolosa piena di foglie … tutto questo però sino a qualche tempo fa appunto….. oggi forse non è più così’.
Non è più “cattiva” come un tempo, l’asfalto regolare su tutta l’ascesa, aver eliminato gli odiosi scivoli in legno, l’assenza del fogliame sotto le ruote, ha diminuito non poco la cattiveria del Cornizzolo.
Io però non ne ero a conoscenza prima di sabato, ero quindi preparato ad affrontarlo convinto di trovarlo come le volte prima, addirittura ipotizzavo neve sulla strada, viste le temperature degli ultimi giorni e le immagini provenienti dalla webcam presente sul tetto del Rifugio in cima al passo.
L’ultima volta che lo affrontai fu nella primavera del 2005, in sella alla “strana” De Rosa Tango, bici che mi regalai per festeggiare un avanzamento professionale, strana per la particolare forma del telaio, ma pur sempre una fedele compagna delle mie fatiche. Purtroppo quell’ultima volta dovetti fermarmi poco prima della vetta causa neve sulla strada, lasciandomi un poco di amaro in bocca per il forzato stop.
Ieri
Come ormai di routine, sveglia alle 4:00, colazione/vestizione alle 4:25 sono già pronto.
Non potevo permettermi di rimanere fuori 3 4 ore, per questo ho optato di avvicinarmi ad Erba in auto, per poi partire in bici direzione Pusiano e poi salita sul Cornizzolo.
5:10 metto il sedere sulla sella e parto.
6 gradi il 25 di Maggio non sono certo il massimo, il compenso il cielo non promette pioggia, e questo basta ed avanza visto il meteo degli ultimi 7 giorni.
Inizialmente volevo salire dal versate più duro per Eupilio, ma considerando la salita successiva, ho optato per l’ascesa molto più dolce con partenza da Pusiano, anche per scaldarmi meglio la gamba senza forzarla da subito.
Raggiunto il lago del Segrino devio in Paese per guadagnare il punto di partenza ufficiale per il Cornizzolo.
Subito il rapporto più agile, montato per l’occasione il 29 con compact, utile per superare le quattro/cinque rampe di benvenuto che si presentano fin dall’inizio, rampe che ridimensionano immediatamente le mie velleità da Grimpeur. L’alleggerimento dell’anteriore ad ogni spinta, dovrebbe dare l’idea della pendenza dei primi muri. Se si guarda l’altimetria dal sito http://www.salite.ch non risulta così evidente la durezza di questo primo tratto, forse perché le pendenze su internet sono calcolate su tratti da 500 o 1000 metri, appiattendo di fatto la media del tratto a valori sotto al 10%, ma garantisco che dal vivo non è così!
All’uscita della frazione di Carella, la strada concede brevi tratti per respirare, con pendenze che non scendono mai sotto il 7-8 %.
Potremmo dividere Cornizzolo in tre tronchi, il primo traguardo alla Cascina Pozorello, il secondo all’alpe Carella, dove troviamo anche il primo cancello, e l’ultimo tratto al secondo cancello che si incontra a pochi metri dalla fine della salita.
Primo tronco
Lo raggiungo abbastanza facilmente, nel percorrerlo mi accorgo che l’asfalto è in condizioni ottime, l’assenza di foglie e rami sulla strada aiutano a mantenere un ritmo costante di pedalata senza sforzi fuori soglia. Sul piazzale della cascina Pozorello, incrocio lo sguardo di un cavallo intento a mangiare erba, isolato nei suoi pensieri, ipotizzo, o semplicemente incazzato ….
Secondo tronco
Si incattivisce fin da subito, senza raggiungere pendenze impossibili. La strada si sviluppa all’interno di un fitto bosco con l’ultima parte popolata solamente da Betulle, che con il loro tronchi bianchi, mi illudono che ai bordi della strada ci siano supporters venuti a tifare per me, ma è solo l’effetto ottico del colore chiaro dei tronchi in contrasto con le luci dell’alba che sta sorgendo.
Enormi cartelli con l’invito a non calpestare i prati mi accolgono poco prima della cascina all’alpe Carella.
Terzo tronco
Un’enorme scrofa è di guardia alla prima sbarra e mi invita a ripartire per l’ultimo tratto.
Qui parte il pezzo forse più impegnativo, leggendo le altimetrie, ma è anche il tratto più spettacolare. L’altitudine raggiunta, insieme alla mancanza di fitta vegetazione, offre spettacolari panorami sia verso le vicine cime del monte Pallanzone e di San Primo, sia verso la pianura, con la possibilità di godere della vista dei numerosi laghi presenti nel sottovalle, Alserio Montorfano da una parte, Garlate Oggiono Pusiano dall’altra.
Lanciando lo sguardo verso l’alto mi accorgo che la cima è sempre più vicina, e poi, grazie a qualche buonuomo, l’immagine del 3000 mt al GPM scritta sulla strada mi conferma che ci siamo quasi.
Ho il tempo di ripensare alle mie precedenti esperienze sul Cornizzolo, alla prima fatta parecchi anni fa in compagnia di mio Zio Eugenio, a quella descritta poco fa con la Tango bike sulla neve, ed infine a questa di oggi, in un orario dove ancora tutti dormono… tranne ovviamente il cavallino e la sua collega scrofa incontrati più sotto.
Raggiungo un secondo cancello, posto appena prima del valico, esaltandomi per averlo conquistato e totalmente certo di essere il PRIMO a raggiungere la vetta in questo 25 maggio 2013.
Forse il PRIMO non proprio, visto che mi si presenta davanti un gruppo di MTBikers in discesa dall’Alpe …. Ma come!? Non sono il Primo!? Alle 6:20 ci sono in giro altri Pir.. come me a fare gite in bici?!? Sono indeciso se sorridere o incazzarmi….. scelgo la prima ovviamente, invitandoli comunque a proseguire sino al quel paese dove il Sindaco è anche amico mio… (A. Sordi). Scherzo ovviamente, sono felice che ci sia un movimento di nottambuli anche nelle ruote grasse, tutto ciò che si muove su due ruote ad “energia uomo” per me è ROCK! Punto
Detto questo, arrivo al rifugio Marisa Consiglieri, breve sosta davanti alla chiesetta dedicata all’Alpino, mi concedo una breve pausa per godere di un paesaggio a 360°.
A proposito, questa volta, grazie all’aiutino dell’auto, ho battuto il Sole, arrivando sul GPM prima che Lui si affacciasse dal Valico di Valcava. (risultato parziale : Max–Sole = 2-2)
Conclusione
A rischio di ripetermi, questa nuova versione del Cornizzolo ha perso qualcosa del vecchio e più bastardo Cornizzolo, o forse questo nuovo Cornizzolo è ciò che veramente è ed è sempre stato, sono io che col tempo l’ho reso meta mitica ed infame, legandolo solo ai ricordi, che col passare degli anni l’hanno trasformato in quello che in realtà non è…. o forse no….
L’ultimo atto è la discesa, che merita forse più attenzione che la stessa salita .
Ritorno all’auto e chiudo il giro in meno di 2 ore.
Colazione al BAR Cafferino vicino al punto di ritrovo, ritrovo per me solo, e rientro a casa in orario per la spesa al Supermarket .
Domani il nipote si sposa! ..zzi tua!
Pingback: 11 agosto ’13 Stick Valcava | spokes&nipples
Pingback: 15 Aprile ’14 – La notte dei Licantropi | spokes&nipples